Una brutta storia di degrado morale e sociale in un ghetto di Columbus, in Ohio, ha riaperto il dibattito sull’aborto e sulla sicurezza della frontiera con il Messico.
Gerson Fuentes, di 27 anni, è stato accusato di aver violentato una bambina di 10 anni che poi, dopo la recente decisione della Corte Suprema sull’aborto, è dovuta andare nel confinante Stato dell’Indiana per interrompere la non voluta maternità.
Fuentes è stato arrestato martedì con l’accusa di stupro di una minorenne di età inferiore ai 13 anni, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe in realtà proprio sua figlia. Mercoledì mattina è comparso a Columbus nel tribunale municipale della contea di Franklin. La magistrata Cynthia Ebner ha convalidato l’arresto e imposto una cauzione di 2 milioni di dollari. Fuentes ha confessato al detective Jeffrey Huhn di aver abusato della giovane in almeno due occasioni, affermando che il rapporto era “consensuale”. Nelle indagini della polizia è risultato che Fuentes, un guatemalteco, è entrato illegalmente negli Stati Uniti dalla frontiera con il Messico.
La polizia è stata avvertita della gravidanza della giovane alla fine di giugno dal dipartimento locale dei servizi per l’infanzia, al quale si era rivolta la madre della bambina che ha poi subito un aborto medico a Indianapolis il 30 giugno.
Dopo che la Corte Suprema ha rovesciato la sentenza Roe v. Wade, che permetteva di interrompere la maternità in tutti gli Stati Uniti, nello Stato dell’Ohio il parlamento locale ha approvato una legge che vieta gli aborti dopo sei settimane dall’inizio della gravidanza.
La dottoressa Cailin Bernard di Indianapolis, intervistata dalla CNN, ha detto che alla fine di giugno era stata contattata da un medico dell’Ohio che a sua volta era stato contattato dai Servizi Sociali dello Stato, per visitare la giovane vittima. Il medico però non aveva potuto eseguire l’aborto in Ohio perché la bambina aveva una gravidanza di sei settimane e tre giorni.

Barnard ha detto di aver visto un afflusso immediato di pazienti per interrompere la maternità in Indiana, in particolare dagli Stati confinanti del Kentucky e dell’Ohio, che hanno approvato leggi che limitano severamente l’aborto in seguito alla decisione della Corte Suprema.
Il quotidiano Columbus Dispatch è stato il primo a riferire la vicenda. Il dipartimento di polizia di Columbus non ha voluto fornito particolari sull’arresto.
Nei giorni prima che emergessero i dettagli, i media conservatori e alcuni politici repubblicani avevano espresso dubbi sul caso o sull’esistenza della ragazza. Il presidente Joe Biden lo aveva menzionato durante un importante discorso sull’aborto sulla scia della controversa decisione della Corte Suprema, ma nessuno vi aveva prestato attenzione perché sembrava più un’ipotesi che un fatto.
“Immaginate di essere quella bambina”, aveva detto Biden venerdì scorso mentre denunciava la decisione del giudice Alito. “Dieci anni, 10 anni! – violentata, incinta di sei settimane, già traumatizzata, è stata costretta a viaggiare in un altro Stato. Sono serio. Immaginate di essere quella ragazzina”. Dopo queste affermazioni molti repubblicani schernirono il presidente accusandolo di prestare attenzione a “pettegolezzi liberali”. Altri, come i media legati a Murdoch, sottolineavano il fatto che il violentatore fosse un immigrato illegale.
Il congressman Jim Jordan, un repubblicano dell’Ohio, ha twittato: “Un’altra bugia. Qualcuno è sorpreso?” Da allora il tweet è stato cancellato. Ma anche l’Attorney General dell’Ohio Dave Yost, che aveva ha messo in dubbio la vicenda accusando i media “liberal” di dare false notizie, ora “si rallegra” dell’arresto.
“Ci rallegriamo ogni volta che uno stupratore di bambini viene portato via dalle strade”, aggiungendo di essere “assolutamente felice che questo mostro entrato illegalmente negli Stati Uniti sia stato portato via dalla strada. Se condannato, dovrebbe trascorrere il resto della sua vita in prigione”.