“Abbiamo certificato che non esiste alcuna lista di proscrizione né alcuna attività di intelligence su cittadini italiani, parlamentari e giornalisti”.
Così il presidente del Copasir Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), in conferenza stampa all’Ambasciata d’Italia a Washington al termine della visita negli Stati Uniti, ha spiegato la posizione della Commissione dopo la bufera mediatica che le si è abbattuta addosso per alcuni articoli di stampa.
“Esiste invece una macchina della disinformazione – ha continuato Urso – che agisce in Italia come negli Stati Uniti. Già la presidenza Obama aveva creato nel 2016 una task force per fronteggiarla e altrettanto ha fatto la commissione europea dal 2015 dopo l’invasione della Crimea”.
Il rapporto tra la stampa e i Servizi è infatti uno dei capitoli della relazione annuale del Copasir, l’organo che esercita il controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti italiani, presentata al Parlamento il 9 febbraio scorso. La precisazione di Urso era particolarmente attesa dopo che Franco Gabrielli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, aveva definito “gravissima” la diffusione da parte di una “solerte manina” del Bollettino Ibrido sulla disinformazione russa curato dal Dis.
Dopo la rapida parentesi, Urso si è invece concentrato a spiegare il rapporto tra Italia e Stati Uniti, sottolineando come “In questo viaggio del Copasir in Usa è emersa la consapevolezza del significato del ruolo dell’Italia in Europa, della sua capacità di tenerla insieme che è ben percepita nell’amministrazione Biden”.
“Abbiamo percepito nei nostri interlocutori la loro piacevole sorpresa di fronte alla sostanziale unità della commissione nell’esprimere le posizioni del parlamento italiano in modo coeso, unitario, bipartisan”, ha detto soddisfatto, mettendo l’accento sulla consapevolezza comune del pericolo che le democrazie occidentali stanno affrontando con le minacce delle autocrazie.
“La loro agenda coincide con la nostra – ha detto riferendosi agli Stati Uniti – e le loro priorità sono anche le nostre”.
I membri del Copasir hanno ribadito che dalle loro analisi che non stabiliscono alcuna forma di censura ma di “vigilanza democratica” sul flusso delle notizie alla popolazione contro i sofisticati sistemi di disinformazione, spesso realizzati da sistemi autocratici sia in forma interna che internazionale, hanno costatato che alcuni media russi come Sputnick Russia Tv sono stati messi al bando e indicati come creatori di false notizi mentre hanno citato anche mezzi di informazione comunicatori cinesi che hanno diffuso notizie false sul covid e sui modi per prevenirlo e combatterlo coi vaccini.