Per l’ex generale del Corpo dei Marine John Allen, oggi in pensione e presidente del think tank Brookings Institution, non si prospettano tempi facili.
Le autorità degli Stati Uniti sono in possesso di prove che dimostrano come l’ex militare abbia condotto illegalmente attività di lobbying per conto del governo del Qatar. A rivelare lo scoop è il New York Times, che ha potuto visionare alcuni documenti giudiziari relativi al caso.
La notizia arriva dopo un’ampia indagine del dipartimento di Giustizia e dell’Fbi in merito all’influenza esercitata da alcuni Paesi arabi sugli Stati Uniti. Gli stessi documenti, depositati ad aprile presso un tribunale distrettuale della California per richiedere un mandato e intercettare le comunicazioni di Allen, attesterebbero che il generale avrebbe mentito agli investigatori nel tentativo di sviare le indagini a suo carico.
Le prove raccolte proverebbero il coinvolgimento di Allen in attività di lobbying illegali insieme a Richard G. Olson, ex ambasciatore degli Stati Uniti negli Emirati Arabi Uniti e in Pakistan, e Imaad Zuberi, imprenditore pakistano-statunitense che sta attualmente scontando una condanna a 12 anni di prigione per lobbying, finanziamenti illegali di campagne elettorali ed evasione fiscale.
Le azioni in questione risalgono al 2017, e rientrerebbero negli sforzi del Qatar per contrastare l’embargo imposto a giugno di quell’anno da Arabia Saudita, Bahrain, Egitto ed Emirati Arabi Uniti.