Sono 963 i cittadini statunitensi che non possono più mettere piede in Russia, dopo il divieto pubblicato da Mosca in risposta alle sanzioni degli Stati Uniti a Mosca per l’invasione in Ucraina.
Uno su tutti il presidente Joe Biden, seguito da suo figlio Hunter. Con loro anche tutte le alte cariche del governo, come la vicepresidente Kamala Harris, il segretario di Stato Antony Blinken, il titolare della Difesa Lloyd Austin, il direttore della Cia William Burns, il segretario ai Trasporti Pete Buttigieg, l’ex portavoce della Casa Bianca Jen Psaki e persino l’ex First Lady Hillary Clinton.
Tanti anche i nomi dei membri del Congresso, partendo dalla speaker Nancy Pelosi al leader della maggioranza al Senato Charles E. Schumer, oltre al leader della minoranza della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy. Assenti invece i repubblicani Mitch McConnell, leader della minoranza al Senato, e il senatore Rand Paul, che la scorsa settimana ha ritardato il voto sugli aiuti all’Ucraina in quanto l’unico senatore contrario.
Non mancano poi i grandi magnati della tecnologia: ban da Mosca per il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg e il presidente di Microsoft, Brad Smith. Niente Russia anche per i giornalisti George Stephanopoulos di ABC News, Susan Glasser del New Yorker, Bret Stephens del New York Times e Bianna Golodryga di Cnn.
A sorpresa, infine, nella lista nera è finito anche l’attore Morgan Freeman, perché, ha spiegato il ministero degli Esteri a Mosca, nel 2017 ha “registrato un video-messaggio in cui accusava la Russia di cospirare contro gli Stati Uniti e chiedeva una battaglia contro il nostro Paese”.