Contro la crisi del latte in polvere per neonati, il presidente americano Joe Biden mette in campo i ‘poteri speciali’ della Casa Bianca. Davanti a genitori sempre più preoccupati per la penuria di prodotti per l’infanzia, il leader Usa ha invocato il “Defense Production Act” per aiutare le industrie a reperire gli ingredienti necessari.
Si tratta di un provvedimento varato nel 1950 in concomitanza dell’inizio della Guerra di Corea e autorizza il presidente a ordinare al settore manifatturiero di dare priorità alle forniture di determinati settori produttivi. Concepito per consolidare lo sforzo industriale bellico, il provvedimento servirà ora ad accelerare la produzione di latte in polvere nel Paese, per tentare di far fronte rapidamente alla carenza sugli scaffali, anche a costo di importarlo dall’estero per via aerea.
Già la scorsa settimana, l’amministrazione Usa si era mossa per affrontare la crisi, aggravata dalla generale crisi delle forniture e in particolare dalla chiusura prolungata della principale fabbrica di produzione in Michigan.
La questione è stata presa in carico dalla Casa Bianca, che ha raggiunto un accordo con Abbott Nutrition per far ripartire l’impianto e sta lavorando direttamente con il principale produttore, Reckitt, e i rivenditori – tra i quali Target e Wallmart – per fornire loro un sostegno logistico.
La decisione del presidente segue settimane di polemiche al Congresso, culminate questa settimana nella denuncia di una deputata repubblicana, Kat Commack, secondo cui il governo federale ha accumulato ingenti quantità di latte in polvere presso magazzini al confine meridionale del Paese per distribuirlo ai migranti che giungono illegalmente nel Paese.