Joe Biden revoca la stretta di Donald Trump contro Cuba, “rendendo più facile per le famiglie visitare i parenti” nell’isola caraibica e “per i viaggiatori americani autorizzati ad avere rapporti con il popolo cubano, frequentare incontri e condurre ricerche”.
Il dipartimento di stato Usa ha poi annunciato una serie di misure volte a sostenere il popolo cubano, tra cui la reintroduzione del programma per la riunificazione familiare e il rafforzamento dei servizi consolari, visti compresi.
L’amministrazione Biden toglie anche il tetto di 1.000 dollari per trimestre alle rimesse famigliari e “sosterrà donazioni agli imprenditori cubani, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente le famiglie e consentire agli imprenditori di espandere le loro attività”, ha spiegato il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price.
Il governo cubano ha accolto con il sorriso le misure annunciate dagli Stati Uniti, definendole un “piccolo passo nella giusta direzione”.
Una nota di rammarico, però, il ministero degli Affari esteri cubano Bruno Rodriguez l’ha espressa dopo aver constatato come non ci sia stata però l’attesa eliminazione dell’embargo economico in vigore dal 1962.
“La decisione non modifica il blocco – ha dichiarato il ministero – o l’inclusione fraudolenta nella lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo, né la maggior parte delle misure coercitive di massima pressione di Trump che ancora colpiscono il popolo cubano”.
Cuba ha comunque ribadito di essere aperta al dialogo con Washington “sulla base della Carta delle Nazioni Unite”. I due Paesi hanno tenuto un incontro bilaterale sulla migrazione nella capitale statunitense lo scorso aprile, nel primo meeting di questo tipo avvenuto in quattro anni.