Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo messaggio notturno alla nazione, ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di volere smembrare e ridisegnare i confini dell’Europa centrale e orientale.
“L’obiettivo finale della leadership russa non è solo quello di impadronirsi del territorio dell’Ucraina – ha detto – ma di smembrare l’intera Europa centrale e orientale e assestare un colpo globale alla democrazia”.
Nel “mondo libero”, tutti hanno capito che l’invasione dell’Ucraina è solo l’inizio, ha aggiunto il presidente, sottolineando che i continui attacchi all’Ucraina, ad esempio nella regione di Odessa nel sud del Paese o nel Donbass a est, porterebbero alla Russia solo “nuove perdite”.
Al momento, sul fronte dei combattimenti, le azioni militari sono concentrate nella regione di Odessa: un ponte stradale e ferroviario sulla foce del fiume Dnestr, nel sud ovest dell’Ucraina, è stato fatto esplodere.
A preoccupare però sono gli attacchi russi in prossimità delle centrali nucleari. La Tass riporta di una esplosione di un deposito di munizioni vicino al villaggio di Staraya Nelidovka, nella regione russa di Belgorod. “Hanno lanciato tre missili contro l’Ucraina – ha proseguito Zelensky – in modo da sorvolare direttamente i blocchi delle nostre centrali nucleari. E tre centrali nucleari contemporaneamente: Zaporizhia, Khmelnytsky e quelle dell’Ucraina meridionale”.
Nel frattempo, l’Europa continua a soffrire la dipendenza dalle materie prime energetiche proveniente da Mosca.
La Polonia, dopo essersi rifiutata di pagare in rubli, si è svegliata senza il gas russo e Gazprom interromperà le forniture attraverso il gasdotto Yamal.
La Germania, invece, annuncia di essere “molto vicina all’indipendenza dal petrolio russo”.