Joe Biden riscrive la storia della Corte Suprema: nomina Ketanji Brown Jackson, la prima donna afroamericana a essere chiamata fra i saggi.
“Sono orgoglioso di annunciare l’ingresso della giudice Ketanji Brown Jackson alla Corte Suprema – ha scritto Biden – è una delle menti legali più brillanti del nostro paese e sarà un giudice eccezionale”.
Jackson, 51 anni, è nata a Washington e cresciuta a Miami. Si è laureata a Harvard e al momento siede alla Corte d’Appello del circuito di Washington.
Con questa scelta, il presidente mantiene la sua promessa elettorale di nominare una donna afroamericana e diversificare ulteriormente la Corte Suprema, composta per due secoli da soli uomini bianchi. Jackson, se confermata, sarà la sesta donna a sedere fra i Justices e, pur non cambiando gli equilibri di voto – va a sostituire Stephen Breyer, nominato dal dem Bill Clinton – porterà a quattro il numero delle donne che compongono al momento la Corte insieme a Amy Coney Barrett, Elena Kagan e Sonia Sotomayor.
Esattamente due anni fa, su un palco in Carolina del Sud, Biden ufficializzò l’impegno di nominare la prima donna nera nella storia della Corte nel caso in cui fosse diventato presidente.
Il Senato potrebbe confermare il candidato alla Corte Suprema senza un solo voto repubblicano, ma Biden e i democratici vorrebbero evitare che si arrivi a questo risultato, anche perché Ketanji Brown Jackson, in passato, ha avuto i favori di qualche membro del GOP.
In virtù di ciò, prima della scelta del giudice Jackson, il senatore Richard J. Durbin, democratico dell’Illinois e presidente del comitato giudiziario, ha iniziato a contattare i repubblicani che si consideravano potenzialmente aperti a sostenere un candidato di Biden, inclusi i senatori Susan Collins del Maine e Mitt Romney dello Utah.