Con il passare delle ore si aggiungono pezzi fondamentali al puzzle che ricostruisce la tragica morte del 17enne di Battipaglia Claudio Mandia, trovato senza vita nella sua stanza alla EF Academy di Tarrytown.
Dopo aver parlato con noi al telefono ieri sera, l’avvocato della famiglia Mandia, George Bochetto, ci ha inviato una nota ufficiale che il padre, Mauro Mandia, e la madre, Elisabetta Benesatto, hanno deciso di rilasciare pubblicamente.
“La famiglia Mandia è grata per l’affetto e il sostegno di tutti gli amici e compagni di studio del loro amato figlio, Claudio Mandia. La tragica notizia della sua morte è ancora più dolorosa per le circostanze in cui Claudio ha trascorso i suoi ultimi giorni su questa terra. Claudio era una persona e uno studente meraviglioso e non vedeva l’ora che la sua famiglia arrivasse a New York dall’Italia per festeggiare il suo 18° compleanno. Mentre l’indagine sul trattamento di Claudio non è ancora conclusa, è già chiaro che Claudio sia stato sottoposto per giorni all’isolamento dai funzionari della scuola EF Academy come ‘punizione’. Che un istituto sottoponga uno dei suoi studenti a misure così primitive è inimmaginabile”.
I genitori spiegano infatti che sarebbe stato proprio l’isolamento forzato, durato oltre tre giorni, a spingere Claudio a togliersi la vita. La famiglia ha in programma di agire, ma al momento preferisce non rilasciare ulteriori commenti.

Apprezza comunque il rispetto per la loro privacy e sta organizzando il trasporto della salma di Claudio in Italia per poter procedere ai funerali.
Date le parole forti usate dai Mandia contro i metodi della scuola del figlio, abbiamo contattato la EF Academy per raccogliere una loro reazione. L’istituto ci ha detto di non poter rilasciare dichiarazioni fino a quando le indagini della polizia sul caso, tutt’ora in corso, non saranno ultimate.
Ci ha però inviato un messaggio, in cui si sottolinea come la direzione sia “profondamente addolorata per la tragica scomparsa di Claudio Mandia. I nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici, qui a New York e in Italia. La sicurezza della nostra comunità scolastica è sempre la nostra massima priorità. Abbiamo politiche e procedure molto forti per quanto riguarda la salute e il benessere dei giovani che si trovano lontani dai loro paesi d’origine.
Siamo in stretto contatto con le autorità locali, che stanno indagando sulle circostanze della sua morte. Abbiamo il cuore spezzato e ci siamo offerti di fornire tutto il supporto che la famiglia di Claudio possa richiedere, mobilitando anche consulenti e supporto aggiuntivo. In segno di rispetto per la famiglia, gli altri studenti e le indagini della polizia, non abbiamo ulteriori dichiarazioni”.