In Georgia, un giudice ha condannato all’ergastolo sia Travis McMichael, l’uomo che ha sparato a morte con un fucile ad Ahmaud Arbery, che suo padre Gregory senza possibilità di libertà condizionale. Per una terza persona, William Bryan, è stato emesso un’ergastolo più lieve, con possibilità di libertà condizionale.

I tre sono stati condannati per omicidio in un tribunale statale a novembre, con conseguente ergastolo obbligatorio. La domanda principale posta al giudice Timothy R. Walmsley era se gli assassini di Arbery dovessero essere ammessi alla libertà condizionale dopo 30 anni, la prima opportunità possibile per i colpevoli di omicidio a mano armata secondo la legge della Georgia.
Il procuratore capo, Linda Dunikoski, ha chiesto al giudice di negare la possibilità di libertà condizionale ai McMichael, dopo aver valutato attentamente le dinamiche della vicenda. Gregory McMichael aveva infatti definito il signor Arbery uno “stronzo” mentre il suo corpo giaceva in strada e per questo motivo le autorità non hanno avuto dubbi: “Non c’è stato alcun rimorso e certamente nessuna empatia da parte di nessuno dei due uomini”.
Nell’emettere le sentenze, il giudice ha sottolineato il fatto che Arbery, prima di morire, fosse stato inseguito per circa cinque minuti. Per far comprendere la durata di quella corsa per la vita e rimarcare il terrore che Arbery deve aver provato, il giudice si è fermato e ha lasciato che il silenzio riempisse la stanza per un minuto.