Si chiama Catherine Russel, è una donna americana vicina al presidente Joe Biden e da oggi è la nuova direttrice esecutiva dell’Unicef.
In coincidenza con il 75esimo anniversario dell’agenzia Onu per l’infanzia, il Segretario Generale Antonio Guterres l’ha chiamata per sostituire Henrietta Fore, che a 73 anni ha rinunciato per motivi di famiglia.
La Russell, attualmente impiegata alla Casa Bianca come assistente del presidente, “porta nel nuovo incarico decenni di esperienza”, ha detto il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric.
Biden non ha rinunciato a rilasciare un commento sulla nomina della sua fedelissima. “La nostra perdita – ha dichiarato – è un guadagno per l’Unicef, perchè bambini in tutto il mondo avranno una vita migliore sotto la leadership di Cathy nel suo nuovo ruolo”.
Attiva dagli anni ’80 nel Partito Democratico, Catherine Russell è stata dal 2013 al 2017 inviata speciale del Dipartimento di Stato per le questioni delle donne nel mondo e in questo ruolo ha integrato le politiche di genere in tutti gli aspetti della politica estera degli Stati Uniti. A lei si deve, tra l’altro, la “Strategia per l’empowerment delle adolescenti”, considerata pionieristica nel suo genere.
In precedenza aveva lavorato alla Casa Bianca con Barack Obama e alla Commissione Esteri del Senato degli Stati Uniti. È sposata con Tom Donilon, ex consigliere per la sicurezza nazionale di Obama. I cognati sono Mike Donilon, lo stratega della campagna di Biden per la Casa Bianca, considerato dal Washington Post “la coscienza, alter ego e cervello condiviso del presidente”, e Terry Donilon, il portavoce dell’Arcivescovo di New York, Sean O’Malley, l’alto prelato americano più vicino a Papa Francesco.
Gli Stati Uniti sono il maggior finanziatore dell’UNICEF e tradizionalmente la sua direzione va a un cittadino degli Stati Uniti: la Russell è la quarta donna in questo ruolo. Lavorano all’UNICEF circa 20 mila persone in 190 paesi del mondo.