Erano 35 milioni le partenze che gli italiani programmavano solo un mese fa: 10 milioni per il “ponte” dell’Immacolata, 12 per Natale e 13 a Capodanno.
A pochi giorni dal Natale, di prenotazioni ne mancano ancora 11 milioni, mentre le disdette arrivate su quelle già fatte ammontano a 2,5 milioni. “È l’effetto freezer che le notizie sull’aumento dei contagi Covid, quotidianamente diffuse, esercitano su una stagione invernale che doveva archiviare definitivamente la crisi, e invece si preannuncia ancora molto incerta”.
Se venissero decisi limiti agli spostamenti legati al Covid e nuove restrizioni durante il Natale, l’impatto economico sarebbe devastante: si perderebbero oltre 10 miliardi di euro, con conseguenze pesanti per il commercio e per migliaia di imprese, insieme a danni enormi per tutto il comparto del turismo.
Lo afferma Assoutenti, che prepone “l’avvio di un’alleanza operativa tra consumatori, industria, imprese, sindacati e Terzo settore” per creare “un fronte comune” teso a evitare nuove chiusure e chiedere al Governo di adottare provvedimenti urgenti per tutelare famiglie, soggetti fragili, anziani, aziende e industrie, a partire dall’obbligo vaccinale.
Alcuni italiani ancora resistono al pessimismo delle notizie di cronaca. Più di 12 milioni di persone non cambiano idea per nessuno dei periodi di vacanza programmati, e dichiarano che partiranno comunque. Si tratta però, nella metà dei casi, di vacanze presso familiari o amici, il cui impatto di spesa in servizi turistici veri e propri è comunque ridotto rispetto alla media.
“Prevale l’incertezza, non la paura – sottolinea il presidente di Confturismo-Confcommercio Luca Patanè – e per questo servono indicazioni chiare e immediate delle Autorità competenti sulle eventuali regole da adottare per affrontare in sicurezza le prossime festività; soprattutto per il popolo dei vaccinati, il più propenso e pronto a partire”.
“Riteniamo – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – non sia più rinviabile da parte del Governo l’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini, misura su cui anche i sindacati e le imprese finalmente convergono con maggior decisione. Per arrivare a una legge nazionale che imponga la vaccinazione anti-Covid obbligatoria, legge per la quale l’Italia potrebbe fare da apripista in Europa, serve però creare un fronte comune che coinvolga tutte le parti in causa, da Confindustria al Terzo settore, e per questo riteniamo indispensabile l’avvio di una alleanza operativa tra tutti i soggetti interessati”.
Proprio per chiedere al Governo una legge nazionale sull’obbligo vaccinale, Assoutenti ha avviato una petizione online. “Se l’Italia non vuole fare la fine dell’Austria o peggio di altri paesi e se si vuole salvare l’economia nazionale tutelando al contempo la salute pubblica l’unica strada percorribile è quella dell’obbligo vaccinale, e il Governo deve tenere conto delle richieste di sindacati, imprese e consumatori attivandosi in tale direzione senza più perdite di tempo”.