Britney Spears non c’era in quell’aula di tribunale, ma ha comunque vinto la sua battaglia. Dopo anni di scontri legali e dopo che negli ultimi mesi il duello si è spostato sul lato mediatico, il padre Jamie non sarà più il suo tutore legale. A deciderlo è stato la giudice della Corte Suprema di Los Angeles Brenda Penny.
Esulta anche Matthew Rosengart, l’avvocato della pop star, che dopo le agghiaccianti testimonianze riportate dalla Spears tra giugno e luglio aveva avanzato la richiesta di liberare la sua assistita, definendosi “sotto shock” per l’accusa secondo cui per anni Jamie avrebbe intercettato le conversazioni private della figlia.
Ma la cantante, giudicata di nuovo incapace di badare a se stessa, ha ancora bisogno di un tutore. Al posto di Jamie Spears, la Corte ha nominato il revisore dei conti John Zabel. Jamie Spears aveva chiesto la revoca complessiva dell’istituto della custodia a cui Britney è assoggettata dal 2008 per combattere la sua dipendenza dalle droghe e dai demoni mentali che la inseguono. Il legale Rosengart si è opposto, affermando che in questo modo il padre non avrebbe dovuto rispondere di tutti gli abusi che ha fatto subire alla figlia “non solo negli ultimi 13 anni, ma fin da quando era bambina”.