Haiti ripiomba nell’incubo del 2010. Dopo il devastante terremoto di magnitudo 7,2 che sabato mattina ha ucciso circa 1.300 haitiani, ora è allerta tsunami.
Le persone in fuga hanno travolto l’aeroporto di Les Cayes. Sale il numero delle vittime, ma in migliaia mancano ancora all’appello. Alle 8.30 del 14 agosto, la terra ha tremato fin lontano nei Caraibi per alcuni interminabili secondi. Con solo poche dozzine di medici disponibili in una regione con circa un milione di abitanti, le conseguenze del terremoto stanno diventando sempre più gravi. L’attesa tempesta tropicale Grace potrebbe ostacolare ulteriormente gli sforzi di salvataggio e seminare ancora morte e devastazione.
Il primo ministro, Ariel Henry, ha avvertito che i danni sono “enormi“. L’epicentro è stato localizzato a 12 chilometri da Saint-Louis du Sud, 160 chilometri a ovest del centro della popolatissima capitale Port-au-Prince. Il sisma ha danneggiato scuole e case nella penisola sud-occidentale di Haiti. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza di un mese e il presidente americano, Joe Biden, ha ordinato una “risposta immediata” degli Stati Uniti, con l’invio di aiuti. Anche le Nazioni Unite stanno sostenendo gli sforzi del governo per assistere le persone colpite dal terremoto.
?ALERT: A magnitude 7.2 earthquake struck #Haiti this morning. @USAID disaster experts are on the ground assessing damage & needs. pic.twitter.com/Tc4F7zoWHC
— USAID’s Bureau for Humanitarian Assistance (@USAIDSavesLives) August 14, 2021
Video condivisi dai residenti sui social mostrano gli sforzi disperati dei soccorritori che cercano di estrarre persone dalle macerie di edifici crollati. “Il tetto della cattedrale è crollato“, ha detto un residente di Jeremie, una delle città più colpite, all’estremità occidentale del Paese. Danni ingenti sono stati segnalati nel centro della città, che è composto principalmente da case ed edifici a un piano. Gravi danni anche nella città di Les Cayes, dove è crollato un hotel di diversi piani. Il proprietario, l’ex senatore Gabriel Fortune, è morto: era all’interno dell’albergo impegnato in una riunione con altre tre persone, nessuna delle quali sarebbe sopravvissuta.
Il sisma del 2010 distrusse centinaia di migliaia di case, oltre a edifici amministrativi e scuole e mise fuori uso il 60 per cento del sistema sanitario. La ricostruzione del principale ospedale del Paese è ancora in corso e le organizzazioni non governative cercano di compensare le numerose carenze dello Stato. Poco più di un mese fa, un commando di uomini armati ha assassinato il presidente Jovenel Moise nella sua abitazione, scuotendo un paese che già combatteva contro la povertà, dall’imperversare di bande criminali e dal Covid.