Bill Cosby è stato liberato dopo la condanna per violenza sessuale annullata dalla Corte Suprema della Pennsylvania.
Inizia un nuovo capitolo per l’ex attore dei Robinson soprannominato “America’s Dad”, il papà d’America, che tra il 1984 e il 1992 è entrato nel cuore di tutti. Eppure, dagli atti del dibattito emerge una versione completamente diversa di Cosby rispetto a quella che abbiamo conosciuto nella sua serie tv.
L’attore 83enne – che aveva scontato poco più di due anni di una pena detentiva da tre a dieci anni in una struttura di massima sicurezza fuori Philadelphia -, è stato rilasciato mercoledì dopo che la corte ha stabilito che gli è stato negato un processo equo nel 2018, quando fu condannato per aver drogato e aggredito Andrea Constand, un ex dipendente della Temple University.
Non è stato equo per due motivi: il primo è che il procuratore Kevin Steele riaprì un’inchiesta che era stata chiusa dieci anni prima, rompendo un accordo stragiudiziale infrangendo la promessa dei magistrati di non incriminare l’attore attraverso quelle dichiarazioni. Il secondo, è che il dibattimento in Aula fu condizionato dalla testimonianza di altre vittime, estranee, però, al merito della causa.
La Corte Suprema dello stato ha affermato che Cosby non può essere processato nuovamente con le stesse accuse.
“Quando una decisione di imputazione incondizionata è presa pubblicamente e con l’intento di indurre l’imputato all’azione e all’affidamento, e quando l’imputato lo fa a suo danno (e in alcuni casi su consiglio di un avvocato), negando al convenuto il beneficio di tale la decisione è un affronto all’equità fondamentale”, secondo l’opinione dell’alta corte scritta dal giudice David Wecht. “Per questi motivi, le condanne e la sentenza di Cosby sono annullate e viene dimesso”.
Cosby era stato accusato di aver abusato della donna nel 2004, quando lei era andata a trovarlo a casa per chiedere consigli sulla carriera.
L’accusa di Cosby è stato il primo processo per aggressione sessuale di alto profilo svoltosi all’indomani del movimento #MeToo (movimento femminista contro le molestie sessuali e la violenza sulle donne) – scatenando l’esplosione a livello mondiale del movimento -, che ha poi incoraggiato molte donne ha trovare la propria voce.
Scott Berkowitz, presidente di RAINN, la rete nazionale contro gli stupri, abusi e incesti, ha dichiarato: “Siamo profondamente delusi dalla sentenza odierna della Corte Suprema della Pennsylvania e dal messaggio che questa decisione invia ai coraggiosi sopravvissuti che si sono fatti avanti per chiedere giustizia per quello che Bill Cosby ha fatto loro. Questa non è giustizia”.
E Christian Nunes, presidente dell’Organizzazione nazionale per le donne, ha lamentato il rilascio di Cosby come risultato di un “tecnicismo”.
“Oggi, il sistema giudiziario in America ha nuovamente deluso i sopravvissuti”, ha detto Nunes in una nota.
“La Corte Suprema della Pennsylvania ha annullato la condanna di Bill Cosby per violenza sessuale non perché qualcuno dubitasse della sua colpevolezza di numerosi crimini, ma a causa dell’impatto di un precedente accordo legale sul processo. Bill Cosby è libero per un cavillo, ma le donne che ha aggredito, che coraggiosamente si sono fatti avanti per consegnarlo alla giustizia, stanno soffrendo di nuovo. Pensavano di aver finalmente raggiunto una certa misura limitata di chiusura – e ora questo”.