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April 12, 2021
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Minneapolis è ferro e fuoco: la polizia spara e uccide un altro afroamericano

Il giovane è stato fermato per eccesso di velocità, ma ha cercato di scappare e un agente lo ha colpito. Nel frattempo, anche in Virginia un altro abuso di potere

Massimo JausbyMassimo Jaus
Minneapolis è ferro e fuoco: la polizia spara e uccide un altro afroamericano

Polizia (pixabay)

Time: 3 mins read

La polizia spara, i malviventi fanno fuoco, i proiettili volano: sul terreno morti e feriti, ma soprattutto tanta violenza.

La città di Minneapolis dove è in corso il processo contro l’agente Derek Chauvin accusato dell’uccisione di George Floyd, è di nuovo in allarme. È tornata la Guardia Nazionale a presidiare Brooklyn Center, un sobborgo di Minneapolis-Saint Paul, le due città separate dal Mississippi, dove ieri pomeriggio gli agenti hanno ucciso Daunte Wright, un giovane afroamericano, fermato dagli agenti, bianchi, per una violazione del codice della strada. “Una violazione pretestuosa” afferma la ragazza di Daunte che era con lui nell’auto, perché gli agenti dicevano che non poteva avere un sacchetto di deodorante attaccato al lunotto posteriore poiché gli impediva di vedere chi ci fosse dietro. “Lo hanno fermato solo perché era un afroamericano” urla tra le lacrime la donna ai microfoni della Cnn. “Migliaia di persone hanno lo stesso deodorante sul vetro posteriore e nessuno li ferma”.

Floyd a terra con il ginocchio dell’agente Chauvin sul collo, mentre implora di lasciarlo respirare (da yotube)

Un portavoce della polizia ha affermato che il giovane, dopo aver dato la patente di guida agli agenti, è stato fatto scendere dall’auto perché su di lui c’erano numerosi mandati di cattura. A quel punto gli agenti hanno cercato di mettergli le manette, ma Daunte Wright è riuscito a risalire in macchina ed è fuggito. Un agente ha sparato. L’auto di Daunte Wright, dopo aver percorso qualche centinaio di metri, è andata a sbattere contro un’altra auto parcheggiata. Al volante c’era il ragazzo sanguinante, colpito dal proiettile sparato dell’agente e la sua ragazza in stato di shock.

Subito dopo che la notizia dell’uccisione si è diffusa, centinaia di manifestanti sono scesi in strada e hanno marciato fino alla sede del dipartimento di Polizia, dove ad aspettarli c’erano agenti in assetto anti sommossa che hanno anche usato lacrimogeni contro la folla. Ci sono stati scontri, lanci di sassi, alcuni negozi incendiati e vandalizzati.
Il sindaco di Minneapolis ha imposto il coprifuoco e il governatore ha fatto intervenire 500 soldati della Guardia Nazionale.

A Windsor, in Virginia, un sottotenente del servizio medico dell’Army, in divisa, Caron Nazario, che black-hispanic, era alla guida della sua nuova auto quando è stato fermato dagli agenti per un controllo stradale in una via buia durante una notte di marzo. Non si è fermato immediatamente, ma ha proseguito per circa un miglio, a velocità moderata, fermandosi in una stazione di servizio illuminata con gli agenti che lo tallonavano con le sirene e le luci lampeggianti. Gli agenti che lo hanno fermato lo hanno trascinato fuori dall’auto dopo averlo spruzzato con il liquido urticante prima di ammanettarlo e portarlo al posto di polizia. Era stato fermato perché la targa di cartone provvisoria dell’auto, che appunto aveva comprato alcuni giorni prima, era stata attaccata nel lunotto posteriore all’interno della vettura anziché al posto della targa. Tutta la scena è stata ripresa dalla telecamera che gli agenti hanno nei giubbotti antiproiettile. La vicenda è stata resa pubblica da un quotidiano di Richmond dopo che Caron Nazario ha citato in giudizio il dipartimento della Polizia di Windsor per la brutalità usata dagli agenti.

Il capo della polizia intanto ha licenziato in tronco l’agente Joe Gutierrez, che è quello che ha spuzzato il liquido urticante, mentre l’altro agente, Daniel Crocker, è stato temporaneamente posto in “servizio amministrativo”. Il governatore della Virginia, Ralph Northam, ha dato ordine al capo della polizia dello Stato di aprire una indagine sulla vicenda e soprattutto per capire se l’incidente abbia connotati razziali.

In Georgia tre agenti sono stati feriti in uno scontro a fuoco avvenuto dopo che gli agenti alle 3:30 di questa mattina hanno cercato di fermare un’automobile che correva a folle velocità. L’inseguimento si è protratto per circa 20 miglia lungo la Interstate 20, l’autostrada che collega Atlanta in Georgia con Birmingham in Alabama. Nell’inseguimento due agenti sono rimasti feriti dai proiettili sparati dall’auto che inseguivano. Un terzo agente è rimasto ferito andando a sbattere nel corso dell’inseguimento contro un palo della luce. Una delle persone a bordo dell’auto è stata uccisa nello scontro a fuoco con gli agenti. La persona che era alla guida è stata arrestata. Uno degli agenti feriti è stato dimesso, mentre per gli altri due la prognosi è riservata. Un fucile AR 15 è stato recuperate dagli agenti. Le indagini vengono condotte dal Georgia Bureau of Investigtion.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. E’ stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Sposato, 4 figli. Studia antropologia della musica alla Adelphi University. Massimo Jaus. Now retired. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga. Married, 4 children. Studies Anthropology of Music at Adelphi University.

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