Ore di terrore nel centro di Vienna, nella sera di lunedì 2 novembre. Intorno alle ore 20, nei pressi della sinagoga di Seitenstettengasse, nel quartiere ebraico, si sono uditi circa 50 colpi di arma da fuoco. Dopo gli spari, la polizia austriaca ha lanciato un’operazione “su vasta scala”, invitando le persone a rimanere in casa. Il ministro dell’Interno, Karl Nehammer, ha parlato di “attacco terroristico”. Ma subito dopo, il commando terrorista, composto da quattro attentatori, avrebbe iniziato a fuggire sparando in sei punti diversi della città e prendendo in ostaggio delle persone all’Hotel Hilton. Gli assalitori avrebbero inoltre sparato casualmente alle persone che si trovavano nel giardino di un bar. Altri spari si sono sentiti nelle vicinanze del parco cittadino, Stadtphk. Un attacco simultaneo e coordinato.
Dopo Nizza, gli attacchi terroristici continuano. “Questa è la nostra Europa. I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non cederemo a nulla” ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron. “Noi francesi condividiamo lo shock e il dolore degli austriaci. Dopo la Francia, è un Paese amico che è sotto attacco” ha continuato Macron. Il presidente austriaco Alexander Van der Bellen si è detto “profondamente colpito”.
Erano diverse le persone che nel centro della capitale austriaca, volevano godere dell’ultima sera di “libertà” prima dell’entrata in vigore del lockdown per l’emergenza di Covid-19, ma la serata si è trasformata in un incubo. Gli agenti hanno recintato la zona attorno alla sinagoga, mentre gli elicotteri la sorvolavano; anche l’esercito è sceso in campo.
Dopo l’attacco che ha preso di mira la sinagoga della città, ai membri della comunità ebraica a Vienna è stato chiesto di rimuovere la kippah, il loro copricapo.
Le vittime accertate sono quattro (due uomini e due donne), più un attentatore ucciso dalla polizia. Si contano diciassette feriti (tra cui un poliziotto), di questi, sette sono in gravi condizioni. Il bilancio è provvisorio.
Il terrorista ucciso è Kurtin S., portava una cintura esplosiva attorno al corpo, ma che poi si è rivelata finta. Era un “simpatizzante dello Stato islamico radicalizzato”, un 20enne armato, nato e cresciuto in Austria, probabilmente di origini albanesi, che avrebbe prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell’Isis, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. Secondo la Bild avrebbe annunciato su Instagram il suo gesto, postando alcune foto.
“L’Europa condanna con forza questo atto codardo che viola la vita e i nostri valori umani” ha dichiarato sempre via Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. “I miei pensieri sono con le vittime e la gente di Vienna sulla scia dell’orribile attacco di stasera. Siamo con l’Austria”.
Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte su Twitter ha scritto: “Ferma condanna dell’attentato che questa sera ha colpito la città di Vienna. Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea. Vicinanza al popolo austriaco, ai familiari delle vittime e ai feriti”.
Il blitz della polizia è ancora in corso.