Dopo mesi di contagi sotto l’1%, New York si ritrova nuovamente a combattere contro il COVID-19. La situazione è allarmante in tutti gli Stati Uniti, che hanno superato i 208.000 morti. A ciò si aggiunge anche la malattia del Presidente Donald Trump, che ha comunicato in un Tweet venerdì di essere risultato positivo al COVID-19. Ora tocca di nuovo anche a NYC, che ha visto un incremento di contagi sopra il 3% in vari quartieri di Brooklyn e del Queens.
Il sindaco Bill de Blasio ha annunciato domenica che intende fare un passo indietro riguardo la riapertura di scuole e negozi in nove quartieri della città che hanno avuto un tasso di positività al test al COVID-19 di oltre 3% negli ultimi sette giorni. Ciò significa la chiusura di attività commerciali non essenziali e scuole pubbliche e private in quei quartieri, che sono a Brooklyn e nel Queens.
Molti di loro hanno una vasta popolazione di ebrei ortodossi e il virus si è diffuso rapidamente in quelle comunità nelle ultime settimane. “Oggi, purtroppo, non è un giorno per festeggiare”, ha detto Bill de Blasio, come riporta il New York Times. “Oggi è un giorno più difficile.”
In totale, il piano del sindaco interesserebbe solo 20 dei 146 CAP della città. Tuttavia, la mossa riflette la crescente paura di una seconda ondata di virus e segna la prima grande inversione di marcia nella riapertura della città da quando è stata duramente colpita dall’epidemia di marzo. I nove codici postali includono parti di Far Rockaway, Borough Park, Midwood, Gravesend, Bensonhurst, Sheepshead Bay e Kew Gardens.
Così si è espresso in un Tweet domenica mattina il sindaco de Blasio: “Abbiamo riscontrato numeri di contagi di COVID-19 costantemente alti in 9 codici postali in South Brooklyn, Far Rockaway e Central Queens. Stiamo fornendo a queste aree risorse aggiuntive, ma quando vengono presentate nuove informazioni, dobbiamo agire. Non rischieremo il progresso che abbiamo fatto”.

La chiusura delle scuole e dei business non essenziali è prevista a partire da Mercoledì 7 Ottobre, se approvata dal Governatore Cuomo. “Non è stata una scelta facile,” dice De Blasio, ma ricorda che la cosa importante è essere proattivi nella difesa della salute dei newyorkesi. Le restrizioni sarebbero in vigore in questi quartieri per due o quattro settimane, se non di più, a seconda del successo degli sforzi per frenare il virus, ha detto il sindaco. La maggior parte delle scuole che chiuderanno sono scuole non pubbliche, in gran parte yeshiva nei quartieri ebraici ortodossi che sono aperte da settimane. Circa 200 scuole private chiuderanno e 100 scuole pubbliche, hanno detto i funzionari.

Il sindaco ha sottolineato che le chiusure scolastiche non sono state causate da focolai nelle scuole, ma piuttosto nascono da “da un’abbondanza di cautela”. “Abbiamo visto pochissima attività di coronavirus nelle nostre scuole”, ha detto. I luoghi di culto rimarranno aperti in tutta la città, anche nei nove CAP dove verranno adottate le nuove restrizioni. De Blasio ha detto di aver pianificato di lavorare con lo Stato sulle misure di esecuzione. Ha detto di non essere sicuro dei dettagli, ma che “vogliamo la massima istruzione, la massima distribuzione delle maschere, la massima applicazione,” come riporta il New York Times.

La città sta anche tenendo attentamente sotto osservazione 11 codici postali aggiuntivi che il signor de Blasio ha descritto come una “vera preoccupazione”. In quei quartieri, la città ridurrà la possibilità di mangiare all’interno nei ristoranti, attività che era appena ripresa a capacità limita del 25%, e chiuderà piscine e palestre.
Il governatore Andrew Cuomo non ha ancora offerto alcun commento sull’approvazione del piano di Bill De Blasio. I due hanno spesso litigato e sono stati in disaccordo su come gestire la pandemia. Cuomo ha però espresso disapprovazione per le giurisdizioni locali che non hanno, a suo parere, monitorato la situazione a sufficienza, permettendo a queste aree di diventare focolari. Su Twitter Cuomo ha infatti detto: “Sono preoccupato per la mancanza di test nelle scuole. Se le località non iniziano subito ad offrire test nelle scuole di quelle zone, lo Stato le chiuderà immediatamente.”