Il 15 maggio apre a Rockefeller Center il primo Eataly Caffè, nuovo progetto del gruppo Eataly, nato per adattare l’identità italiana del marchio alle esigenze della vita urbana contemporanea. Un secondo punto vendita è previsto a Hudson Yards nelle prossime settimane.
Più piccolo rispetto agli store tradizionali, il nuovo formato punta su rapidità e compattezza, ma mantiene una proposta gastronomica centrata su alcuni pilastri della cucina italiana: pizza alla pala, panini, tramezzini, insalate, paste pronte e dolci da banco. Il tutto accompagnato da caffè espresso preparato con una miscela 100% arabica, tostato in Italia.

L’apertura arriva a quasi quindici anni dall’ingresso di Eataly negli Stati Uniti. “È un momento importante”, spiega Tommaso Brusò, amministratore delegato di Eataly North America. “Non è fast casual, è un frammento del nostro stile di vita, condensato in uno spazio accessibile e veloce”.
E infatti il nuovo Caffè non vuole essere solo un luogo dove ordinare e ripartire. L’idea, più ambiziosa, è quella di creare uno spazio culturale. Dove potersi sedere con un libro, ordinare un gelato, guardare una partita sul telefono senza fretta. Un bar italiano esportato, non come copia nostalgica, ma come adattamento mobile di una pratica quotidiana.

Nel frattempo, arriva anche un’app. Serve per raccogliere punti, controllare lo stato dell’ordine, accedere a offerte stagionali. Una funzione pensata per chi misura il tempo in tap e considera ogni fila un ostacolo da evitare. Ma dietro quell’apparente praticità si nasconde una sfida più sottile: mettere insieme due ritmi diversi. Quello italiano, fatto di pause al banco e due parole con il barista. E quello di New York, dove ogni minuto ha un prezzo.