Per tre settimane, dal 19 febbraio al 9 marzo, andrà in scena al Gene Frankel Theatre (24 Bond Street) il riadattamento teatrale di TRUTH BE TOLD, il dramma psicologico di William Cameron, diretto da Kim T. Sharp, prodotto da THE GENE FRANKEL THEATRE e ARA THEATER.
La storia comincia quando la scrittrice di cronaca nera Jo Hunter fa visita a Kathleen Abedon, ancora in lutto dopo la sparatoria di massa compiuta dal figlio adolescente Julian, che ha ucciso se stesso e altre quattordici persone. Kathleen è convinta che il ragazzo sia stato incastrato e quindi Jo inizia a indagare. Cento minuti di tensione, che approfondiscono il rapporto fra due donne, ognuna con la propria visione della realtà. Lo spettacolo sfida il pubblico a interrogarsi sul senso di giustizia, sull’influenza dei media e sulla ricerca della verità, in un momento storico in cui i fatti sono costantemente messi in discussione.
“Questa non è solo un’altra storia di crimine – ha dichiarato il regista Sharp. – È un’avvincente esplorazione della violenza di massa, dei social media, dei traumi infantili e della ricerca della guarigione, il tutto portato in vita da interpretazioni impavide e accattivanti. Una battaglia implacabile tra due donne. Pochi spettacoli offrono un confronto così intimo e potente in cui la posta in gioco è così alta e le domande rimangono a lungo dopo la chiusura del sipario. Questo è il teatro più urgente, crudo, che fa riflettere e dal quale è impossibile distogliere lo sguardo”.
Le protagoniste di questo thriller sono l’italiana Francesca Ravera, nel ruolo di Jo, e l’americana Michelle Park, che interpreta Kathleen.
“Interpretare Jo – ha commentato Ravera – è stata un’esperienza incredibilmente impegnativa e profondamente personale. Jo è implacabile nella sua ricerca dei fatti, ma nel corso del suo viaggio, scoprire la verità si rivela più faticoso di quanto avesse previsto. Come attrice, calarmi nei suoi panni significa confrontarmi con i miei pregiudizi e preconcetti ed è terrificante ed esaltante allo stesso tempo. Ciò che amo di più di questo spettacolo è che non dà risposte facili: chiede al pubblico di sedersi nel disagio e di esaminare davvero il modo in cui diamo forma e consumiamo la tragedia. Spero che le persone ne escano mettendo in discussione non solo quello che pensano di sapere, ma anche il motivo per cui ci credono”.
I biglietti costano 37 dollari e sono acquistabili qui.