Piuttosto che obbedire a un ordine del Dipartimento di Giustizia di ritirare le accuse di corruzione contro il sindaco di New York City, Eric Adams, sei procuratori federali hanno presentato le dimissioni. La prima è stata Danielle Sassoon, Attorney Generale ad interim del Southern District di Manhattan; poi a catena si sono licenziati anche John Keller, il capo ad interim della Sezione per l’integrità pubblica, insieme ad altri tre suoi collaboratori, e Kevin Driscoll, il capo ad interim del Dipartimento della divisione penale, basati a Washington.
Con una lettera di otto pagine che certifica le loro dimissioni, Emil Bove, l’ex avvocato di Trump ora nominato viceministro della Giustizia, da cui è partita la richiesta di archiviazione delle accuse qualche giorno fa, ha messo in aspettativa anche altre due persone, non ancora identificate.
Bove aveva sostenuto nel promemoria che il caso andava archiviato in modo che Adams, un democratico, potesse aiutare il presidente Donald Trump per bloccare gli aiuti che New York dà agli immigrati illegali. A fronte della richiesta, prima di ritirarsi, Sassoon aveva fatto appello alla neoeletta ministra della Giustizia Pam Bondi: “Gli avvocati di Adams hanno ripetutamente sollecitato quello che equivaleva a un do ut des, indicando che Adams sarebbe stato in grado di assistere con le priorità di applicazione del Dipartimento solo se l’atto di accusa fosse stato archiviato. Bove ha minacciato un membro del mio team che ha preso appunti durante quella riunione e ha ordinato che venissero raccolti alla fine della riunione”.
La decisione del Dipartimento di Giustizia di chiudere il caso per considerazioni politiche, piuttosto che per la forza o la debolezza delle prove, ha allarmato alcuni procuratori di carriera che hanno commentato si trattasse di una deviazione dalle norme consolidate e di un uso della politica per frenare la giustizia. Mentre Bove aveva ordinato che il caso venisse archiviato il prima possibile, sono passati giorni senza dichiarazioni pubbliche o azioni da parte del team dell’accusa a New York.

Sassoon, ex assistente del giudice della Corte Suprema Antonin Scalia, non è stata la persona che ha intentato la causa contro Adams l’anno scorso. Il procuratore che lo ha fatto, Damian Williams, si è dimesso all’inizio dell’anno.
Sassoon era stata scelta per ricoprire il ruolo di procuratore degli Stati Uniti ad interim (quindi temporaneo) solo il 21 gennaio, il giorno dopo l’insediamento del presidente. A novembre, Trump aveva già scelto Jay Clayton, ex presidente della Securities and Exchange Commission per la carica, una nomina che deve essere confermata dal Senato. Al suo posto, un portavoce dell’ufficio del Southern District di New York, ha riferito a NBC News che è stato nominato ad interim Matthew Podolsky.
Il Southern District di New York è tra i più grandi e importanti per un procuratore negli Stati Uniti, con una lunga storia di lotta contro corruzione e il terrorismo internazionale.
Durante il primo mandato di Trump, l’ufficio ha perseguito sia l’avvocato personale del presidente, Michael Cohen, sia il suo consigliere strategico, Steve Bannon, in casi separati. Cohen si è dichiarato colpevole di evasione fiscale e accuse di finanziamento della campagna elettorale. Trump ha concluso il caso di frode federale contro Bannon graziandolo, sebbene accuse quasi identiche siano state poi presentate dai procuratori statali.
Sassoon era entrata a far parte dell’ufficio del procuratore degli Stati Uniti nel 2016. Nel 2023 ha contribuito a guidare l’azione penale per frode contro Sam Bankman-Fried, fondatore dell’exchange di criptovalute FTX.
Il sindaco Adams era stato incriminato a settembre con l’accusa di aver accettato oltre 100 mila dollari in contributi illegali per la campagna elettorale e sontuosi benefit di viaggio come biglietti aerei e il soggiorno in hotel di lusso.
L’atto di accusa afferma che un funzionario turco, che ha contribuito a facilitare i viaggi, si è poi rivolto ad Adams per ottenere favori, tra cui chiedergli di fare pressioni sul Dipartimento dei Vigili del Fuoco per far aprire un edificio diplomatico di 36 piani di recente costruzione in tempo per una visita programmata del presidente della Turchia.
I procuratori hanno affermato di avere la prova che Adams ha personalmente ordinato ai suoi assistenti politici di sollecitare donazioni straniere e di camuffarle per aiutare la campagna a qualificarsi per un programma cittadino che fornisce un generoso contributo pubblico per piccole donazioni in dollari. In base alla legge federale, ai cittadini stranieri è vietato contribuire alle campagne elettorali.
Ancora il 6 gennaio, i procuratori avevano indicato che la loro indagine era ancora attiva, scrivendo nei documenti del tribunale che continuavano a “scoprire ulteriori condotte criminali da parte di Adams”.