Luigi Mangione, il 26enne sospettato di aver assassinato il CEO di UnitedHealthcare Brian Thompson, si opporrà alla sua estradizione dalla Pennsylvania (dove è stato arrestato) a New York, dove è chiamato a rispondere di omicidio volontario.
Ad annunciarlo è stato martedì il suo avvocato Tom Dickey, aggiungendo ai giornalisti che Mangione si dichiarerà non colpevole delle accuse mosse contro di lui, che comprendono anche possesso illegale di arma da fuoco e falsificazione di documenti.
La decisione di Mangione di contestare la sua estradizione, spiega il New York Times, potrebbe ritardare il processo di giorni o mesi. “Non si può avere un giudizio affrettato in questo caso o in qualsiasi altro caso”, ha detto Dickey. “Si presume che sia innocente. Non dimentichiamolo”.
Il 26enne è stato formalmente accusato di omicidio volontario e possesso di arma da fuoco dalla procura di Manhattan, poche ore dopo essere stato incriminato da un tribunale della Pennsylvania per reati legati al possesso di armi e alla falsificazione dei documenti. Mentre veniva trasportato dalla macchina della polizia alla porta d’ingresso del tribunale, il giovane italoamericano ha urlato ai giornalisti presenti che “[tutto ciò] è estremamente fuori dal mondo e un insulto all’intelligenza del popolo americano e all’esperienza vissuta”.
Il 26enne, che rimane in carcere in Pennsylvania senza possibilità di cauzione, era stato identificato in un McDonald’s di Altoona da uno dei dipendenti del fast food, che aveva dato subito l’allarme. Chiunque avesse collaborato con le indagini avrebbe potuto ricevere una ricompensa da 50.000 dollari, promessi da FBI e polizia di New York.
Secondo quanto ricostruito dalle autorità, Mangione si è brillantemente laureato in ingegneria informatica all’Università della Pennsylvania ed è nato e cresciuto a Baltimora, in Maryland, da una famiglia di lontane origini italoamericane. Il cugino è deputato del Maryland Nino Mangione. I bisnonni erano originari di Pazzano in provincia di Reggio Calabria.
Mangione aveva avuto un incidente di surf alle Hawaii e aveva riportato un grave danno alla schiena. L’intervento chirurgico, a quanto si apprende, era andato male e ciò avrebbe “cambiato tutto” facendolo diventare “assolutamente pazzo”. Si era poi trasferito in Giappone e la sua famiglia ha cercato di mettersi in contatto con lui nell’ultimo anno senza ottenere risposta. I genitori hanno appreso la notizia dai giornali.
Mangione ha smesso di postare sui social media sei mesi fa. Secondo il suo account LinkedIn, lavorava come ingegnere dei dati presso il rivenditore automobilistico TrueCar, anche se un portavoce dell’azienda ha dichiarato a CBS News che il 26enne non lavorava più lì dal 2023. Mentre era all’università, ha lavorato come assistente all’insegnamento e ha fondato un club di sviluppo di videogiochi, secondo il suo account LinkedIn.
Secondo quanto ha riferito il capo dei Detective di NYPD, Joseph Kenny, il giovane quando è stato fermato era in possesso di una pistola simile a quella usata nella sparatoria, forse creata con stampante 3D, oltre a quattro documenti falsi e un manifesto di due pagine scritto a mano, una sintesi delle motivazioni per cui avrebbe commesso l’omicidio, fra cui anche il modo in cui è stato trattato uno dei suoi parenti deceduti. Si legge: “Questi parassiti se la sono cercata… Chiedo scusa per ogni trauma, ma andava fatto”.
Nei post condivisi su LinkedIn, il 26enne esprime sentimenti di rabbia nei confronti dell’industria delle assicurazioni sanitarie che proliferano sui mali degli americani. E ancora, si leggono pensieri contro il capitalismo e il cambiamento climatico.
La caccia all’uomo si era estesa fuori dallo Stato di New York appena sono state diffuse le immagini del sospettato a bordo di un taxi che si stava dirigendo verso il terminal dei pullman di Port Authority, sulla 42esima Strada. Gli investigatori newyorkesi hanno collaborato con l’FBI, gli US Marshall, spingendosi fino ad Atlanta perché, secondo le ricostruzioni, l’uomo sarebbe arrivato a Manhattan il 24 novembre scorso a bordo di un pullman partito dalla Georgia. Poi avrebbe perlustrato il luogo del delitto e si sarebbe recato in un ostello sulla 104esima Strada dove ha alloggiato fino alla mattina dell’omicidio. Da lì, sarebbe partita la fuga, prima con una bicicletta verso Central Park e poi tornando verso la stazione.
“Siamo sconvolti da questa notizia”, ha dichiarato la famiglia del presunto killer in un comunicato pubblicato su X. “Purtroppo non possiamo commentare le notizie che riguardano Luigi Mangione. Sappiamo solo quello che abbiamo letto sui media”, continua il post. “Offriamo le nostre preghiere alla famiglia di Brian Thompson e chiediamo alle persone di pregare per tutte le persone coinvolte”.
Last week we passed a historic housing initiative to build 80,000 new homes, AND proposed ‘Axe the Tax for the Working Class’ to eliminate and cut city taxes for over 580,000 New Yorkers, AND so much more! Hear how our administration is delivering for you! https://t.co/fzIFSWdg7k
— Mayor Eric Adams (@NYCMayor) December 9, 2024
Nei giorni scorsi, il sindaco Eric Adams aveva ammesso che le autorità avevano identificato il suo nome, senza avere intenzione di rivelarlo per non interferire con le indagini. ”Se lo facciamo diamo una soffiata alla persona che stiamo cercando e non vogliamo assolutamente dargli un vantaggio. Lasciamo che continui a credere di potersi nascondere dietro la maschera. Abbiamo rivelato il suo volto. Riveleremo chi è e lo consegneremo alla giustizia”.
🚨UPDATE: Below are photos of a person of interest wanted for questioning regarding the Midtown Manhattan homicide on Dec. 4. This does not appear to be a random act of violence; all indications are that it was a premediated, targeted attack.
The full investigative efforts of… pic.twitter.com/K3kzC4IbtS
— NYPD NEWS (@NYPDnews) December 5, 2024
Intanto l’opinione pubblica è in fibrillazione. Lo scorso sabato, a New York, è stato organizzato un contest per i sosia del killer, tutti vestiti con parka, mascherine, passamontagna o sorrisi. Un utente ha pubblicato su Reddit la marca del parka con cui è stato fotografato il sospettato dalle telecamere di sorveglianza, uno Sherpa Lined Two Picket Hooded Trucker Jacket della Levi’s. Nelle ultime 48 ore, Macy’s ne ha venduti più di 700. L’hashtag #LuigiMangione è in tendenza su X da quando è stato diffuso il suo nome lunedì pomeriggio. In generale, gli utenti hanno cominciato a diffondere su tutte le piattaforme le loro esperienze nagativa ocn UnitedHEalthcare in un grido di denuncia taggando Mangione.