Il Consiglio comunale di New York ha approvato la “City of Yes Housing Opportunity”, una serie di riforme urbanistiche e altre misure volte ad aumentare il patrimonio abitativo della città, in quanto i newyorkesi si trovano ad affrontare un tasso di sfitto di appena l’1,4% (una scarsità di alloggi che non si vedeva dagli anni ’60) e tassi record di senzatetto. Proposta originariamente da Eric Adams nel settembre dello scorso anno, la misura è passata 31-20 dopo mesi di dibattito pubblico (compresa un’udienza di 14 ore a luglio) e di negoziati tra il sindaco e l’organo legislativo della città. “Oggi è un giorno storico per la città di New York, ma soprattutto per la sua classe operaia”, ha dichiarato il sindaco annunciando l’approvazione della legge. “Abbiamo dimostrato alla nazione che il governo può ancora essere audace e coraggioso, approvando la legge più favorevole all’edilizia abitativa nella storia della città”.
La parola d’ordine della legge, spesso ripetuta da Adams e dai funzionari del Dipartimento di Urbanistica, era “costruire un po’ più di alloggi in ogni quartiere” attraverso una serie di modifiche urbanistiche. Una delle componenti principali è la Preferenza universale per l’accessibilità (UAP), che consentirebbe di aumentare di circa il 20% gli alloggi negli insediamenti a media e alta densità, a condizione che l’aumento degli alloggi sia permanentemente accessibile. Questa particolare disposizione è stata fonte di controversie: i residenti e gli opinionisti dei media hanno espresso dubbi sul fatto che i costruttori sarebbero disposti ad acquistare spazio in più a queste condizioni, mentre i funzionari della DCP sostengono che questi incentivi hanno una comprovata efficacia. L’ufficio del sindaco sostiene che tale incentivo avrebbe già potuto creare 20.000 nuove abitazioni se fosse stato adottato nel 2014.
Un’altra disposizione importante della legge è la legalizzazione delle piccole unità abitative accessorie (ADU), che sarebbero aggiunte alle case mono e bifamiliari utilizzando spazi come garage, soffitte e scantinati. Si tratta di una soluzione abitativa già adottata in altre città del Paese. La città di New York sta predisponendo programmi per la concessione di prestiti a tasso agevolato o nullo per rendere più facili le modifiche alle abitazioni per le famiglie che ne hanno i requisiti, oltre a un finanziamento statale di 4 milioni di dollari per l’iniziativa. Sono previste anche disposizioni urbanistiche per limitare le ADU seminterrate nelle aree soggette a inondazioni. Se da un lato l’UAP dovrebbe incrementare il patrimonio abitativo nelle aree a più alta densità, dall’altro le ADU dovrebbero essere parte della soluzione per i quartieri a più bassa densità nei quartieri periferici. I funzionari stimano che le ADU costituiranno circa 20.000 delle 80.000 nuove abitazioni previste con l’approvazione di City of Yes.
La legge stanzia anche 5 miliardi di dollari per investimenti in infrastrutture e alloggi a prezzi accessibili. Questa particolare disposizione è scaturita da un compromesso con un disegno di legge proposto dai membri del Consiglio comunale e denominato “Città per tutti”. “Compiendo un passo importante per affrontare la carenza di alloggi, sostenendo al contempo i proprietari di case e gli inquilini esistenti”, ha dichiarato la Presidente del Consiglio comunale Adrienne Adams (nessuna parentela con il sindaco), che ha spinto per il finanziamento, “stiamo promuovendo una città più sicura e più forte”.
L’approvazione del disegno di legge è una vittoria importante per il sindaco Adams, che sta affrontando accuse di corruzione federale e che questa settimana ha scatenato polemiche per la sua nuova posizione dura sull’immigrazione.