Nell’ambiente contenuto e intimo di Le Pain Quotidien sulla 44esima Strada, nei pressi di Grand Central Station, Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo, ha deciso di incontrare la comunità franco-italofona a New York. Ad accompagnarlo, l’ex deputata della scorsa Assemblea nazionale francese, Fanta Berete, per fare il punto sulla situazione europea, francese e italiana in vista delle elezioni presidenziali statunitensi.
Con il gruppo Renew Europe, presente alla tavola rotonda, Gozi e Berete si sono confrontati sullo stato dell’Unione europea, i rapporti interni e con il resto del mondo; sulle posizione UE di fronte alla guerra in Ucraina e quella a Gaza; sull’economia; e su una possibile riforma del Consiglio affinché vengano messe in atto certe manovre tempestivamente.
Dal 2019, quando è stato eletto al Parlamento europeo, Gozi si è recato negli Stati Uniti diverse volte, perché la democrazia “è diventata sempre più una questione transnazionale, che trascende i confini dell’Unione europea – come dichiara il parlamentare. – Non si riesce più a proteggere lo stato di diritto lavorando solo a livello nazionale perché la nuova sfida è tra coloro che appartengono alla sfera centrista, progressista, moderata, estremista di destra e di sinistra che si concentrano su soluzioni applicabili solo entro i confini nazionali e coloro che, invece, pensano che per rispondere a crisi climatica, immigrazione e Intelligenza Artificiale ci sia bisogno di un’azione politica che agisca su un livello più alto con una prospettiva globale”. E con l’avvicinarsi del 5 novembre è di fondamentale importanza ricordarlo.
“Incontrare i connazionali che abitano al di fuori dell’Unione europea è essenziale per il mio lavoro – ha commentato Gozi. – Innanzitutto, perché sono cittadini e possono votare per il proprio parlamento nazionale un rappresentante dei collegi esteri. E poi perché credo fermamente in un’alleanza e in una cooperazione vantaggiosa fra democratici europei e quelli statunitensi. Ritengo che Victor Orban, Giorgia Meloni, Donald Trump rappresentino la stessa sfida alle democrazie liberali, ai check-and-balance, allo stato di diritto e dobbiamo pensare fuori dagli schemi”.
Confrontarsi con gli europei espatriati per Gozi è molto stimolante perché hanno una doppia prospettiva, quella sullo Stato dove sono nati e che hanno lasciato già da qualche anno e quella sul Paese dove sono approvati e si sono stabiliti. “È interessante vedere come si combinano i due punti di vista”.