Stefano Albertini, professore di Letteratura Italiana e cinema alla New York University (NYU) e da 30 anni alla guida della Casa Italiana Zerilli-Marimò della NYU, è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il titolo, conferito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è una delle più alte onorificenze in Italia, e rappresenta un riconoscimento per il contributo del professore alla diffusione della cultura italiana non solo nelle aule ma anche presso i newyorkesi, che ha saputo raggiungere perfino in tempi di pandemia.
La Casa Italiana, infatti, che sotto la guida di Albertini produce oltre 100 eventi all’anno tra concerti, mostre, presentazioni, proiezioni cinematografiche, performance teatrali, e convegni di respiro internazionale, si è agilmente reinventata sotto lockdown dando vita a dirette e prodotti digitali con cui arrivare nelle case di tutti, superando i confini di New York e degli Stati Uniti, continuando così la proprio missione: diffondere la cultura italiana oltre ogni confine e stereotipo.
Il premio è stato consegnato il 28 ottobre 2024 dal Console Generale di New York Fabrizio Di Michele durante una cerimonia privata nella sede del consolato in Park Avenue. “Sono molto grato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è una persona che stimo infinitamente, ma anche al Console Generale, Fabrizio Di Michele, e ai suoi predecessori, perché queste cose arrivano se qualcuno da New York fa sapere alla Presidenza della Repubblica che cosa facciamo qui” ha dichiarato Albertini. Riferendosi poi a un predecessore del console, ma senza nominarlo, il professore ha continuato: “Quando stavo considerando un possibile cambiamento di carriera, mi ha detto: ‘No, stai dove sei e continuerai a servire l’Italia da lì. E credo che avesse ragione, ed è sempre quello che ho cercato di fare. Per me servire l’Italia non vuol dire suonare la fanfara di uno spartito che mi è stato preparato, ma vuol dire celebrare la bellezza della diversità e della pluralità del nostro Paese. Continuo ad essere innamorato dell’Italia e spero e credo che si veda in quello che faccio”.
Albertini ha poi espresso gratitudine ai suoi collaboratori “Kostja (Kostic) e Chiara (Basso) che sono qui e Julian (Sachs) che abbiamo lasciato di vedetta alla Casa Italiana. Come sapete portare avanti un’operazione di questo tipo richiede veramente che ci sia una grande comunione di intenti che ci porta a vedere le cose nello stesso modo e lavorare con lo stesso entusiasmo e la stessa passione”. Ha infine ringraziato i colleghi, rappresentati da Eugenio Refini, direttore del dipartimento in italiano a NYU, presente alla cerimonia e “i nostri studenti che sono quelli che continuano a motivarmi ogni giorno a fare le cose che faccio”.
Nelle motivazioni ufficiali, Albertini, già insignito dell’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2009, èstato lodato per aver “continuato in questi ultimi anni a dedicarsi alla realizzazione di iniziative di promozione e diffusione della cultura italiana a New York, anche durante il difficile periodo della pandemia. Sotto la sua guida, la Casa Italiana ha proposto una grande varietà di attività culturali gratuite aperte al pubblico, che spaziano dal mondo del teatro, a quello dell’arte, del cinema e della letteratura italiana, con particolare attenzione agli studenti NYU”. Degni di essere premiati anche “le vaste competenze professionali, il rigore intellettuale, lo spirito di iniziativa, la rete di conoscenze e collaborazioni e l’amore per il nostro Paese del prof. Albertini” che “gli consentono di fornire un contributo eccezionale alla diffusione e promozione della lingua e della cultura italiana a New York”.
A celebrare Albertini erano presenti anche il console Cesare Bieller e la vice console Alessandra Oliva. Tra gli ospiti c’erano anche altri esponenti della diffusione della cultura italiana nella Grande Mela come Nicola Lucchi, direttore della ricerca al Magazzino Art Center, Natalia Indrimi e Alessandro Cassin, a capo del Centro Primo Levi di New York e Stella Levi, sopravvissuta ad Auschwitz, e co-fondatrice dello stesso centro. Più sorridente che mai a 101 anni, la signora Levi, a cui l’anno scorso Mattarella conferì il titolo più alto di tutti, quello di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, era tra i più fieri del titolo ricevuto da Albertini.
Albertini, direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò e professore presso il Dipartimento di Studi Italiani alla NYU, proviene dalla piccola cittadina di Bozzolo, nella provincia di Mantova. Con una formazione in Storia, Letteratura Italiana e Cinema presso le università di Parma, Virginia e Stanford, porta con sé una prospettiva interdisciplinare di grande valore al suo ruolo. Associato alla Casa Italiana da 30 dei suoi 34 anni, Stefano ha svolto un ruolo fondamentale nel dare forma all’istituzione. Collaborando strettamente con la fondatrice della Casa, la Baronessa Mariuccia Zerilli-Marimò, ha lavorato con impegno per realizzare la visione della Baronessa attraverso la missione della Casa Italiana trasformandola nel vivace centro culturale che è oggi.
La dedizione di Albertini nel promuovere il dialogo interculturale e nel creare uno spazio intellettualmente accogliente gli ha valso riconoscimenti internazionali ben oltre l’ambito accademico.