Il sindaco di New York, Eric Adams, è stato rinviato a giudizio per presunta corruzione, primo amministratore nella storia della Grande Mela a finire sul banco degli imputati nel corso del mandato. L’atto di accusa è sigillato e non è chiaro quali saranno le imputazioni precise che Adams dovrà affrontare o quando si dovrà costituire. Gli inquirenti federali, guidati dal procuratore del Southern District di New York, Damian Williams, dovrebbero annunciare i dettagli giovedì mattina.
Nelle prime ore di giovedì, intanto circa una decina di agenti federali sono entrati a Gracie Mansion, la residenza ufficiale del sindaco, per condurre una perquisizione domiciliare. All’esterno della villa nell’Upper East Side di Manhattan sono stati avvistati diversi veicoli, tra cui almeno due SUV con targhe ufficiali.
“Sono innocente,” ha affermato il sindaco in un video rilasciato poco dopo la notizia della sua incriminazione. “Ho sempre saputo che se avessi difeso la mia posizione per i newyorkesi sarei stato un bersaglio, e un bersaglio lo sono diventato veramente,” ha aggiunto il primo cittadino.
“Non è una questione di finanziamenti elettorali, ma di mettere a tacere chi si batte per la città di New York”, ha detto Adams, riferendosi ai suoi ripetuti scontri con l’amministrazione Biden sulla gestione della crisi dei migranti in città..
Secondo fonti vicine all’indagine, Adams è accusato di aver accettato donazioni illegali dalla Turchia agendo di fatto come un agente straniero non registrato. In particolare, le autorità di Ankara avrebbero indirizzato fondi verso la campagna di Adams tramite intermediari, chiedendo all’allora candidato sindaco di accelerare l’approvazione per la costruzione del nuovo consolato turco, il Turkevi Center, a Manhattan. Malgrado alcune lacune di sicurezza sollevate dai vigili del fuoco, il progetto avrebbe ricevuto un’approvazione insolitamente rapida proprio dopo l’insediamento di Adams.
Adams ha sostenuto la sua innocenza anche dopo una serie di raid dell’FBI che hanno preso di mira personaggi vicini alla sua campagna elettorale. Il 2 novembre dello scorso anno, gli agenti federali hanno condotto perquisizioni e interrogatori nelle case di diversi funzionari legati ad Adams, tra cui l’ex tesoriere della sua campagna elettorale e un’assistente che manteneva i contatti con la Turchia. Giorni dopo, gli agenti federali hanno fermato Adams stesso per strada, confiscando diversi telefoni e un laptop.

“C’è bisogno di molta disciplina per difendersi quando sei accusato e sai di non aver fatto nulla di sbagliato,” ha detto Adams il 16 agosto, un giorno dopo che il New York Times aveva riferito che una seconda serie di mandati di perquisizione erano stati eseguiti dagli agenti federali nelle case e negli uffici al municipio dei collaboratori del sindaco all’inizio dell’estate. “Ma mi fido della mia squadra.”
In passato, gli alleati di Adams avevano cercato di caratterizzare l’indagine della procuratrice federale Letitia Williams come motivata politicamente o razzialmente (malgrado sia Adams che Williams siano neri). Persone vicine ad Adams, come l’ex governatore David Paterson, hanno teorizzato che l’indagine condotta dal Dipartimento di Giustizia del presidente Joe Biden fosse una punizione per le critiche di Adams alla politica migratoria di Biden.
Il clima politico attorno ad Adams è tesissimo, con richieste di dimissioni che si intensificano. La deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez ha affermato che Adams dovrebbe dimettersi “per il bene della città.” “Non vedo come il sindaco Adams possa continuare a governare la città. L’ondata di dimissioni e le indagini senza fine renderanno impossibile assumere personale qualificato e mantenere quello esistente,” ha spiegato Ocasio-Cortez.
La governatrice dell’Empire State, Kathy Hochul, ha il potere di rimuoverlo dall’incarico. Adams ha più volte ripetuto che non ha piani immediati di dimettersi. Se dovesse cambiare idea, Jumaane Williams, il Public Advocate della città, diventerà il sindaco temporaneo.
L’ultimo grande scandalo municipale risale al 1986 sotto il sindaco Ed Kock, e gli ultimi primi cittadini che si sono dimessi per scandali legati alla corruzione sono stati Jimmy Walker nel 1932 e William O’Dwyer nel 1950.