Il consiglio comunale di New York vuole approvare un disegno di legge per costringere le agenzie della salute cittadine a rivelare informazioni sulle tossine sprigionate nell’aria dopo gli attacchi dell’11 settembre.
La risoluzione arriva dopo che l’amministrazione Adams si è rifiutata di mostrare documenti che indicherebbero potenziali pericoli a cui la popolazione sarebbe rimasta sottoposta dopo l’attentato.
La notizia arriva in concomitanza con l’annuncio del New York City Fire Department, FDNY, il corpo dei vigili del fuoco, della diminuzione dei finanziamenti federali per i primi soccorritori e i sopravvissuti che hanno sviluppato malattie conseguenti alle ceneri. Oltre 125.000 persone sono attualmente iscritte al World Trade Center Health Program e circa 6.900 di queste sono morte negli anni successivi.
Il disegno di legge è l’ultimo sforzo di una battaglia che dura ormai da anni. Nonostante le lettere al sindaco e una causa intentata a giugno dai superstiti, le informazioni non sono mai state rese pubbliche.
Un portavoce di Adams ha ammesso a febbraio che l’ufficio è venuto “a conoscenza delle richieste, ma che tali fascicoli richiederanno un’ampia revisione legale per identificare il materiale privilegiato e il rischio di responsabilità, le tempistiche si dilateranno dunque a causa della determinazione dei costo di tale revisione”.
Se la legge sarà approvata, il New York City Department of Investigation, DOI, un’agenzia di polizia governativa che funge da organo di controllo, avrà tempo due 2 anni per completare il suo rapporto e sarà obbligato a fornire aggiornamenti periodici.
“La città disonora questi uomini e donne, molti dei quali ora morti, rifiutandosi di aprire pubblicamente i file sull’11 settembre”, hanno scritto i rappresentanti dei distretti NY10 e NY12 Jerrold Nadler e Dan Goldman in una lettera inviata ad aprile al primo cittadino, “invece di limitarsi a rilasciare i dati richiesti, la città continua a contraddirsi pubblicamente”.