Sta suscitando grande preoccupazione la notizia che il Deparment of Health (DOH) dello Stato di New York ha approvato – secondo determinate condizioni – la chiusura dello storico ospedale Beth Israel Hospital di proprietà del Mount Sinai Health System, a Gramercy Park, fra 17th Street e 2nd Avenue. Ma non è ancora stato annunciato quando l’edificio verrà liberato e definitivamente serrato.
Verrà effettuata la chiusura solo se: gli ospedali vicini devono garantire ai pazienti l’accesso alle cure ospedaliere; deve essere organizzata una clinica di assistenza primaria aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (e che rimanga a disposizione anche tre mesi dopo la chiusura); deve essere stabilito, e rispettato, un accorso con NYC Health + Hospitals per investire nell’espansione del pronto soccorso e del reparto di psichiatria del Bellevue Hospital (la struttura più vicina, a cui vengono trasferiti i pazienti).
Da mesi, gli infermieri e i medici denunciano la fatica di lavorare con il personale ridotto all’osso e le pessime condizioni in cui vengono ricoverati i pazienti. A marzo scorso, Politico scriveva: “Sempre più persone che si presentano al pronto soccorso del Beth Israel Hospital se ne vanno in ambulanza trasportate verso altri ospedali della città, in particolare quelle gravemente malate che soffrono di patologie letali che hanno bisogno di procedura che non sono più disponibili in questa struttura”. Fino all’ultima denuncia sui “rischi della sicurezza” che i pazienti incorrono, che risale a soli 7 giorni fa. L’amministrazione del Mount Sinai riporta anche che l’ospedale ha perso 18 milioni di dollari al mese.
L’amministrazione del sistema ospedaliero più grande di New York aveva dato già dato l’annuncio che l’ultimo giorno di lavoro sarebbe stato il 12 luglio. La data è stata rimandata in seguito a un’azione legale mossa da Community Coalition to Save Beth Israel Hospital e da New York Eye and Ear Infirmary, tuttora in corso, che ha attivato un ordine restrittivo temporaneo contro la chiusura, il quale non è ancora stato revisionato dal DOH. Ma il Mount Sinai sta premendo affinché vengano accelerati i tempi e poter così serrare i battenti definitivamente.
Questa “pressione”, secondo coloro che si sono opposti alla chiusura dell’ospedale, è il risultato di un’azione di lobbying mossa dallo stesso Mount Sinai. Sembrerebbe, infatti, che l’amministrazione generale abbia smesso di investire nel Beth Israel Hospital e abbia cominciato, invece, a finanziare una pesante campagna di lobby affinché si arrivasse a una fine. Soltanto due anni fa, era previsto un lavoro di ridimensionamento della struttura.
Per il momento, il Beth Israel rimane quindi aperto. Nelle prossime settimane, verrà organizzato un centro per i casi più urgenti sulla 14th Street, in un’altra sede del Mount Sinai. E diversi pazienti verranno trasferiti al Bellevue Hospital e al NYU Langone Hospital.