Da Nord a Sud, le vetrine degli underground mall – i centri commerciali sotterranei – che hanno caratterizzato le stazioni della metropolitana newyorkese dagli anni Ottanta sono vuote. Secondo la Metropolitan Transportation Authority, La società che si occupa del trasporto pubblico di New York, su 195 punti vendita al dettaglio, solo 54 sono aperti.
I centri commerciali sotterranei storici di Columbus Circle, Fulton Center, Port Authority, Rockefeller Center, Pennsylvania Station e Grand Central, sono andati svuotandosi, piano piano prima della pandemia e poi in massa dopo il 2020. Lavorando a distanza, sono diminuite le persone che ogni giorno frequentano queste stazioni, passano dai corridoi e si fermano a comprare caffè, panini, scarpe, cravatte, souvenir di qualsiasi tipo. Non solo: anche l’e-commerce ha contribuito a questa desolazione.
Negli anni Ottanta erano circa 350 i negozi, i chioschi e le concessioni gestite da MTA. Adesso l’aspettativa di vita di un’attività si è ridotta a qualche mese. Il New York Times riporta l’esperienza della pizzeria Ignazio’s a Dumbo. Convintosi ad aprire la seconda sede a Columbus Circles, dopo che gli era stato detto che passavano ogni giorno circa 80 mila persone, ha chiuso a soli tre mesi dall’inaugurazione perdendo 300 mila dollari a causa della mancanza di clienti e dell’aumento dell’affitto, arrivato a 13 mila dollari al mese.