Un gruppo di manifestanti pro-Palestina ha preso di mira la scorsa notte le case della direttrice, di origini ebraiche, e dei membri del consiglio di amministrazione del Brooklyn Museum, imbrattate e vandalizzate con della vernice rossa e con delle scritte di vario tipo.
Il video dell’attacco portato a termine da cinque individui, ancora sconosciuti alle forze dell’ordine, è stato poi ricondiviso sul profilo Instagram dell’associazione “Palestine Action US”. “Voi prendete la pace dal popolo, noi la prendiamo da voi”, ha scritto l’organizzazione sul suo account, che conta oltre 95mila followers, “le residenze dei dirigenti del Brooklyn Museum sono state prese di mira da artisti e operatori culturali come rappresaglia contro il loro brutale attacco ai palestinesi ed alla loro spudorata complicità nel genocidio”.
L’associazione ha inoltre aggiunto: “La vernice rossa ha ostruito le loro porte e sono stati lasciati dei messaggi per ricordare che il sangue è sulle loro mani. Anne Pasternak (direttrice), Barbara Vogelstein (presidente del consiglio di amministrazione), Neil Simpkins (tesoriere del consiglio di amministrazione) e tutti gli altri sono direttamente coinvolti nel genocidio a Gaza. Simpkins, ad esempio, è direttrice senior di Blackstone, una società di asset che opera nella Palestina occupata e finanzia la tecnologia militare sionista”.
“La nostra azione è una rappresaglia contro le connessioni dirette del museo con le reti che sostengono materialmente il genocidio e contro e la sua collaborazione con la polizia di New York”, ha concluso l’organizzazione, “ora devono subire le conseguenze delle loro azioni. Torneremo!”.
Su alcune delle abitazioni colpite, i manifestanti hanno anche disegnato i triangoli rossi rovesciati, dei simboli di Hamas usati solitamente per indicare gli israeliani che sono stati marchiati a morte. Sul caso, ora, sta indagando la polizia newyorkese. Stando alle prime indiscrezioni, sembrerebbe che “Palestine Action US” non sia responsabile dell’attacco della scorsa notte: il gruppo, infatti, si sarebbe semplicemente limitato a ripubblicare i video.
“Questa non è una protesta pacifica o libertà di parola”, ha dichiarato il sindaco della Grande Mela, Eric Adams, “Questo è un crimine, ed è una manifestazione di antisemitismo palese e inaccettabile. Queste azioni non saranno mai tollerate a New York, per nessuna ragione. Mi dispiace per Anne Pasternak e per i membri del consiglio di amministrazione del museo. Ho parlato con loro e mi sono impegnato a far sì che questo odio non sia tollerato nella nostra città. La polizia di New York sta indagando sul caso, e assicurerà alla giustizia i criminali responsabili di tutto ciò”.