Si sono radunati in decine davanti al Municipio di New York – armati di cartelloni, spille e megafoni. Eppure la loro non è una categoria che tipicamente incrocia le braccia. Sono agenti immobiliari, uno dei mestieri più redditizi in una città come New York dove il prezzo di abitazioni e affitti aumenta a dismisura di anno in anno.
Hanno deciso di accorrere a Lower Manhattan per protestare contro un disegno di legge che potrebbe trasferire l’onere di pagare la loro provvigione, attualmente a carico dei futuri inquilini, ai proprietari immobiliari.
Nella Grande Mela è praticamente impossibile trovare un appartamento senza consultare un broker (assunto dal proprietario), che spesso si limita a far accedere i numerosi candidati all’appartamento e a far firmare loro il contratto di locazione. In cambio, però, agli agenti viene riconosciuta una commissione una tantum che varia da un mese di affitto a circa il 15% dell’affitto annuo.
Il disegno di legge, noto come Fairness in Apartment Rental Expenses (FARE) Act, è sostenuto dal consigliere comunale di Brooklyn, Chi Ossé. Tuttavia, i broker, i proprietari immobiliari e i funzionari del Real Estate Board of New York (REBNY) sono fermamente critici, sostenendo che porterà a un aumento degli affitti “scaricati” sugli inquilini. Alcuni lo dicono invece chiaramente: il timore è che le loro entrate possano crollare. Dopotutto perché un proprietario di casa dovrebbe affidarsi a un agente immobiliare, pagandolo di tasca propria, quando potrebbe fare da sé risparmiando decine (o centinaia) di migliaia di dollari?
Il FARE Act è invece sostenuto dagli inquilini – che manifestavano a pochi passi di distanza dai broker. Per loro, trasferire l’onere del pagamento abbasserebbe notevolmente il muro iniziale che devono affrontare prima di ottenere un appartamento. Ossé sostiene che la sua proposta, limitando la commissione a una somma forfettaria, permetterebbe agli affittuari a basso e medio reddito di gestire meglio il trasloco persino se ciò comportasse un aumento dilazionato dell’affitto.
“Se un proprietario dovesse incorporare la commissione nell’affitto, molti inquilini preferirebbero pagare quella somma distribuita su 12 o 24 mesi piuttosto che risparmiare diversi stipendi solo per trasferirsi,” ha spiegato.
In passato altri tentativi di limitare o regolare le commissioni dei broker sono stati inesorabilmente respinti o annullati da un giudice. Il sindaco Eric Adams non ha ancora preso una posizione definitiva sulla questione, anche se mai come stavolta la classe media newyorkese, scossa dall’inflazione, sembra essere decisa a cambiare.