Cos’hanno in comune un cuvée ‘More Pas Dosé DOCG dal Castello Cigognola, un Katé Primitivo IGT 2022 da Marchione di Puglia e un Chianti Superiore DOCG 2021 da Malenchini? Sono tutti vini italiani prodotti da donne – rispettivamente: Letizia Moratti, Lucia Nettis e Diletta Malenchini.

Dalla serie “Dining with Bacchus”, l’Agenzia ICE, per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha organizzato una degustazione al Virgin Hotel per celebrare le donne nell’industria vinicola. Solo di recente hanno cominciato a farsi spazio in un ambiente storicamente maschilista. “Un paradosso, se si pensa che la fetta di mercato maggiore è proprio rosa”, ha commentato Tiziana Forni, brand ambassador di Enotria Wines.

“Le donne portano nuove tradizioni e punti di vista – ha aggiunto Amy Riolo, chef e autrice. – Siamo capaci al multitasking e ci occupiamo di tutti quei lavori di cui non se ne parla ma che comunque devono essere portati a termine per far funzionare un’azienda”. Federica Mortella, addetta alla vendita da e per l’Italia da MS Walter and Brands, si è aggregata: “Siamo il futuro. Riusciamo a creare una connessione profonda con il prodotto e fra i clienti e il vino”.
Ma non solo donne. “Quando vendiamo, il nostro obiettivo è educare le nuove generazioni – ha continuato Forni – che giudicano il vino come “non salutare”, non sono interessate né abituate a bere. Quindi dobbiamo cambiare il nostro modo di vendere, spiegando e rispondendo a tutte le domande sulla consumazione, ma anche sul trattamento del suolo, dell’acino, della produzione, della conservazione e degli abbinamenti”. Mortella ha dichiarato: “Formazione e comunicazione sono molto importanti per avvicinare i giovani a questo settore”.

In un ambiente così maschile, per emergere è fondamentale studiare la storia, la coltivazione, la produzione e poi verificare con certificazioni, master, corsi di aggiornamento. “Trovarsi una mentore e seguirla, imparare, imparare, imparare. Ci sono molte persone che non sanno quello che stanno vendendo. Il vino non è sapone”, ha commentato Mortella.
Esperte del settore, addette alla vendita, sommelier e importatrici di vino italiano prendono posto ai tavoli, pronte all’assaggio. Ogni vino è stato abbinato a un piatto, cucinato dalla brigata del ristorante Stellina dello chef Fabrizio Facchini.
Il cuvée ‘More Pas Dosé DOCG dal Castello Cigognola, prodotto da Letizia Moratti, ha accompagnato una tartare di tonno con tartufo estivo e pane carasau. Il Ferentano bianco IGT 2018, prodotto da Cotarella, è stato abbinato a carpaccio di bresaola, rucola, Parmigiano Reggiano 24 Mesi, olio evo e scaglie di limone. Il Soave DOC 2022 di Corte Sant’Alda, prodotto da Marinella e Federica Cameran, è stato servito con burrata, pomodorini semi confit, misticanza, olio evo e vincotto.

Il Katé Primitivo IGT 2022 da Marchione di Puglia, prodotto da Lucia Nettis, è stato seguito dal risotto di gamberi e zafferano. Il Chianti Superiore DOCG 2021 di Malenchini, prodotto da Diletta Malenchini, è stato accoppiato con gnocchetti di patate al ragù di agnello. Il NINFA Marche IGT Rosso 2021, prodotto da Angel Velenosi, ha introdotto l’unica portata di carne: il brasato di manzo su purè di topinambur.
“Iniziative di questo tipo non sono molto frequenti – ha detto Lucia Ceccarelli di Gustiamo, un’azienda che vende prodotti italiani di nicchia importati. – Quando partecipo a questi eventi, dove le panelist sono donne in carriera ma mi hanno fatto sentire loro pari, mi sento ricaricata. C’è intesa e comprensione, ma c’è anche motivazione”. Si interrompe per assaggiare l’ultimo abbinamento. “Assolutamente il mio preferito insieme al primo”.