Niente parate, ma spritz, pizza, spaghetti e gelato. Non c’era modo migliore per celebrare la Festa Nazionale della Repubblica se non ritrovandosi a The Glasshouse, insieme ai brand d’eccellenza e a centinaia di rappresentanti dell’ambiente culturale, artistico, della ricerca della comunità italiana e italo-americana, per condividere il momento dell’aperitivo, con stuzzichini e buon vino, come vuole la tradizione.
Organizzata dal Consolato Generale d’Italia a New York, il palazzo davanti al Pier 88 è stato allestito con il Tricolore. Ad accogliere la comunità all’ingresso, tre Lamborghini custom made – una rossa, una bianca e una verde – venute direttamente da Modena, che saranno poi trasferite a Washington DC. La serata è cominciata con l’inno di Mameli e quello degli Stati Uniti cantato dal coro delle voci bianche della Scuola d’Italia Guglielmo Marconi. Poi sul palco è salito il Console Generale Fabrizio di Michele, accompagnato dall’Arma dei Carabinieri, che ha accolto gli ospiti d’onore: “Per migliaia di anni, valeva il detto: tutte le strade portano a Roma. Adesso sarebbe meglio dire: tutte le strade portano a New York City, per essere diventato uno dei centri del mondo, e anche una delle città con la più alta concentrazione di italiani fuori dal confine del nostro Paese”.
Il Console Generale Di Michele ha ricordato il ruolo degli italiani nella storia della città: “Cristoforo Colombo, il primo ad arrivare; Amerigo Vespucci, che ha dato il nome a questo Paese; Giovanni da Verrazzano, che ha costruito un ponte fra l’Italia e New York. Sono stati i primi a creare questa connessione e altri dopo di loro hanno contribuito a coltivarla, come Madre Francesca Cabrini. All’inizio dello scorso secolo, la maggior parte dei lavoratori che scavavano nelle profondità di Manhattan era italiana. Oggi i loro figli e nipoti sono americani che hanno raggiunto il successo attraverso il duro lavoro e la determinazione che da sempre ci contraddistingue, senza cancellare le proprie origini, ma anzi sfoggiandole con orgoglio”. Ha poi ricordato anche la visita recente del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle Nazioni Unite.
Per la prima volta alla Festa della Repubblica, ha partecipato anche il sindaco di New York, Eric Adams. “Non dimenticherò mai quando mia madre si è seduta al tavolo con me e mi ha detto: Figlio mio, mi dispiace, ma non sei italiano – ha scherzato. – Non fate l’errore di credere che le vostre radici siano legate solo al momento in cui, ormai 80 anni fa, avete scelto la Repubblica sulla Monarchia. Non fate l’errore di pensare che la vostra storia sia relativa solo alla bellezza di Roma, che ho visitato qualche settimana fa. Se, infatti, guardate la storia di New York, pochissime culture possono rivendicare di aver costruito la propria patria e, allo stesso tempo, aver influito anche sulla nascita di questa città.”
Poi sono intervenuti anche l’On. Andrea di Giuseppe, membro della Camera dei Deputati eletto nella circoscrizione Nord America, per un saluto istituzionale; l’attrice e produttrice Whoopi Goldberg, fra i 19 vincitori dei quattro premi cinematografici maggiori (un Emmy per The View, un Grammy per Whoopi Goldberg: Direct from Broadway, un Oscar per Ghost e un Tony per Thoroughly Modern Millie); l’attore e sceneggiatore John Turturro, nato e cresciuto a Brooklyn e naturalizzato italiano.
Il programma dell’evento ha visto anche una performance della New York City Opera per commemorare i 100 anni dalla morte di Puccini, una mostra fotografica sul Made in Italy (“Benfatto”) e l’esposizione di auto, motociclette e scooter dei marchi Lamborghini, Aprilia, Piaggio e Moto Guzzi. Intorno, gli sponsor quali Campari, la pizzeria Kesté, la pasticceria Settepani, il ristorante Stellina, la gelateria Santa Chiara, Beretta con salumi e formaggi, Lavazza con il caffè e Ferrero con l’immancabile Nutella avevano allestito i propri stand per completare l’aperitivo all’italiana.