Oggi a New York in una calda e assolata giornata si è tenuta la Saint Patrick’s Parade. Oltre 150 mila irlandesi, fra chi vive qui e chi è venuto per l’occasione, hanno raggiuto la città per ritrovarsi, ballare, cantare assieme e soprattutto bere birra, litri su litri – o meglio, pinte su pinte, la loro tradizionale unità di misura. L’evento, che cade il 17 marzo ma questa volta anticipato al giorno precedente, si è sviluppato lungo la Fifth Avenue dalla 79esima alla 44esima Strada. Quest’anno, fra i partecipanti, molte persone indossavano simboli politici, bandiere e cartelli che raffiguravano soprattutto Trump.
Chiedendo se avessero già deciso chi votare alle prossime elezioni il 5 novembre, la risposta di Ylee, un cittadino cinese naturalizzato statunitense, è stata chiara: “Trump è il nostro Presidente, è uno di noi. Come noi, anche lui è vittima di pregiudizi e razzismo”.
Pure un’allegra famiglia newyorkese confessa che confermerà per la seconda volta il voto al tycoon. Mark ha spiegato le motivazioni: “Non possiamo lasciare la nostra nazione, la più grande di tutte, alla guida di Joe Biden. Non è più in grado di prendere decisioni, ha oggettivi problemi fisici e soprattutto di memoria. Si dovrebbe ritirare”. Evelyn, texana, non ha dubbi: “Trump è il mio presidente: vuol preservare i bambini, ha riguardo anche per coloro che non sono ancora nati, lo rispetto per questo avrà il mio appoggio”.

Fra le poche voci democratiche, il 74enne Jhon ammette che destinerà ancora il suo voto all’attuale Presidente in carica. “Ha risanato la nostra economia, è riuscito a risolvere i problemi lasciati irrisolti dal precedente governo. Queste elezioni sono importanti. Se non votiamo responsabilmente rischiamo di azzerare tutti i risultati ottenuti”.
Ma non tutti i presenti sono stati ben disposti a esprimersi. La sfilata fra la folla festante intanto è proseguita, tanto c’è ancora tempo per pensare al nuovo Presidente.
Il Saint Patrick’s Day vuole ricordare il patrono d’Irlanda. Nonostante sia una festività cattolica per molti, rappresenta l’occasione per celebrare anche la cultura irlandese in generale.
A New York risiede una nutrita comunità, costituitasi nel XVIII secolo. Molti immigrati confluirono nella Grande Mela adattandosi a svolgere ogni tipo di lavoro per sfuggire alla carestia che aveva colpito il Paese. La comunità, divenuta sempre più consistente, iniziò ad avere nostalgia per la patria lontana e per preservare la cultura e le tradizioni che rischiavano di essere dimenticate vennero organizzati piccoli eventi.
Nel 1762, a Broadway era addirittura vietato indossare abiti dal colore verde che richiamavano la pianta di trifoglio che San Patrizio usò durante la sua missione di conversione al cattolicesimo in Irlanda per illustrare il concetto di trinità ai celti oltre a parlare la lingua nativa.
Negli anni la parata ha assunto vari significati spesso omaggiando anche la polizia e i soccorritori intervenuti durante gli attacchi terroristici dell’11 settembre.
