Esplorando Il Lower East Side: il piccolo vicolo cieco Freeman Alley, a un passo dalla Bowery è un incrocio di street art e gallerie, e il dialogo che avviene dentro e fuori la soglia di questi spazi adibiti a contenitori artistici è unico in città.

Tra gli artisti che hanno lavorato su questi muri ci sono Lasak, Mattaya Fitts, Abe Bx, Rat Rockster & Ikas, Luch, Komodo, Qazar.

Gli spazi al piano terra dell’Hotel Untitled che è stato pensato come hub creativo di artisti di graffiti e murales, in questo momento ospitano anche la mostra fotografica di JDX, che già avevamo visto in primavera da Azure Arts.


Nella Alley stessa e dirimpetto su Rivington ci sono anche due spazi più canonici, la galleria Candice Madey e la galleria storica newyorkese Tibor De Nagy.

Da Candice Madey, a 1 Freeman Alley, fino al 2 marzo c’è una mostra personale di John Houck, Perfect Temperature Lava, la prima presentazione dell’incursione di Houck nella pittura e il culmine di diversi anni di lavoro in studio. Houck è noto come fotografo, anche se si muove costantemente oltre i parametri pittorici e materiali di una pratica in studio basata sull’obiettivo.

In tutto il suo lavoro, il costante interesse di Houck per le teorie psicoanalitiche della memoria e della mente permea sia il soggetto che il processo. Houck non dipinge mai a partire da immagini fotografiche, concentrandosi invece su atti intenzionali di immaginazione.

Da Tibor de Nagy invece fino al 2 marzo c’è Ken Aptekar con Says Me. Says You?, la prima mostra dell’artista con la galleria, che presenta 16 opere su carta ispirate a manoscritti miniati medievali. Utilizzando i social network come strategia pittorica, l’artista porta i manoscritti miniati nel XXI secolo. Gli schermi luminosi di cellulari e tablet sono i manoscritti miniati dell’era digitale.

Aptekar ha iniziato questa serie di opere, all’inizio della pandemia globale nel 2020, mentre si rifugiava nella sua casa in Borgogna, in Francia, dove numerosi manoscritti sono stati originariamente prodotti e sono ancora conservati nella regione. Mentre lui e il mondo si adattavano a nuove forme di vita – isolamento, aumento del tempo trascorso davanti allo schermo e acquisti a distanza – l’artista ha trovato un’affinità con un’epoca in cui le immagini e le parole convergevano in piani di colore e scrittura.
