Bob Beckwith, il pompiere newyorkese simbolo dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, è morto a 91 anni in una casa di riposo dove era stato ricoverato per curare un cancro a Rockville Centre, a Long Island, luogo in cui si era ritirato per godersi la pensione. Lo ha riferito il nipote Matthew.
La foto iconica, che lo ha portato alla fama, lo ritrae di fianco al Presidente degli Stati Uniti dell’epoca, George W. Bush, in cima ai resti di un camion dei pompieri circondati dalla folla di volontari pronti ad aiutare nelle ricerche dei sopravvissuti. Era il 14 settembre e Beckwith era già in pensione, ormai quasi settantenne, e come tale non sarebbe dovuto essere a Ground Zero, ma il senso di aiutare la nazione era più forte. Il vicecapo dello staff della Casa Bianca, Karl Rove, trovandolo lì vicino gli aveva chiesto di testare la resistenza e sicurezza del rottame per farci salire anche Bush.
Quando finalmente il presidente USA avrebbe potuto prendere il posto di Beckwith in cima al camion, gli ha chiesto di rimanergli di fianco. Il pompiere gli ha passato il megafono e Bush ha dichiarato: “Io posso sentirvi, il resto del mondo vi sente e le persone che hanno buttato giù questi palazzi sentiranno tutti noi molto presto!”. La folla è esplosa in un coro “USA! USA!”
Una volta tornato a casa sua, Beckwith era già una star, il pompiere simbolo della rinascita e resistenza newyorkese. Nei mesi successivi divenne il portavoce di numerosi enti di beneficenza, fra cui la New York Firefighters Burn Center Foundation, che si occupa di salvaguardare i vigili del fuoco ustionati. Il Time gli dedicò la copertina di un numero. Donò il suo casco da pompiere al 9/11 Memorial & Museum e rimase in contatto con la famiglia di Bush, tanto che gli fece anche visita alla Casa Bianca.