L’FBI ha ritirato il cellulare di Eric Adams nell’ambito dell’indagine federale legata alla sua raccolta fondi per la campagna elettorale e ai potenziali legami avuti con paesi stranieri.
Il sindaco di New York è stato avvicinato da alcuni funzionari dopo un evento lunedì sera e ha dovuto consegnare “diversi dispositivi”, come confermato dal suo avvocato in una dichiarazione. Tra questi, ci sarebbe anche il suo laptop.
“Il sindaco ha immediatamente ottemperato alla richiesta dell’FBI – ha detto il legale Boyd Johnson – e ha fornito loro dispositivi elettronici. Adams non è stato accusato di alcun illecito e continua a collaborare con la giustizia”.
“Dopo aver appreso dell’indagine federale – ha continuato Johnson – è emerso come un individuo avesse agito impropriamente durante la campagna elettorale. Nello spirito di trasparenza e cooperazione, questo comportamento è stato immediatamente e proattivamente segnalato agli investigatori”. Sarebbe stato dunque Adams, secondo quanto detto dal suo avvocato, a contattare l’FBI, e non il contrario.
La notizia del sequestro arriva a poco più di una settimana da quando le autorità federali hanno fatto irruzione nella casa di Brooklyn di Brianna Suggs, principale fundraiser del sindaco.
Al momento, i pubblici ministeri di Manhattan hanno rifiutato di rivelare dettagli sull’indagine, ma un mandato di perquisizione ottenuto dal New York Times indica come gli investigatori stiano controllando se la campagna di Adams abbia cospirato con il governo turco per ricevere donazioni da fonti straniere canalizzate attraverso alcuni prestanome.
Tra i donatori nel mirino c’è anche la Bay Atlantic University, un college di Washington fondato da un turco e affiliato a una scuola che Adams aveva visitato nel 2015 durante il suo viaggio in Turchia in qualità di presidente municipale di Brooklyn.
“Mi aspetto che i membri del mio staff seguano la legge e cooperino pienamente con gli investigatori”, ha precisato Adams, che ha aggiunto: “Io continuerò a farlo”.