Le leggi sulle armi in vigore nella città di New York violano la Costituzione. A stabilirlo è stato un tribunale federale di Manhattan, che ha bollato come incostituzionale la richiesta di dimostrare la “buona moralità” di chi richiede una licenza.
Il giudice John P. Cronan ha emesso la decisione martedì sera, sostenendo che le leggi locali violano il Secondo e il Quattordicesimo emendamento della Costituzione USA. A sporgere denuncia è stato l’anno scorso Joseph Srour, residente a Brooklyn, a cui nel 2019 era stato rifiutato il permesso di tenere diverse armi in casa a causa di precedenti reati, tra cui guida pericolosa e presunte falso in atto pubblico sui moduli di richiesta.
Il magistrato ha tuttavia stabilito che quello della ‘buona moralità’ sia un criterio eccessivamente vago e del tutto arbitrario. “Ognuna di queste disposizioni consente il rifiuto di un permesso di porto d’armi in base alla determinazione da parte di un funzionario comunale della mancanza di “buona moralità” del richiedente o in base alla constatazione da parte del funzionario di “altre buone cause” – standards discrezionali ampi e incontrollati che i convenuti non hanno dimostrato di avere alcun fondamento storico nel nostro Paese”, si legge nella sentenza.
“E poiché questo esercizio incostituzionale della discrezionalità si verifica ogni volta che un funzionario che rilascia la licenza applica o ha applicato queste disposizioni, ognuna di esse è di fatto incostituzionale”, conclude la decisione.
Nel giugno 2022, la Corte Suprema ha reso molto più semplice ottenere un porto d’armi in pubblico nello Stato di New York, a seguito della cosiddetta sentenza Bruen. I legislatori newyorkesi hanno però risposto approvando il Concealed Carry Improvement Act, che limita i luoghi in cui tutti i legittimi possessori di armi possano portare la propria pistola.