Eric Adams poliglotta? Se lo sono chiesti in tanti a New York, quando alzando la cornetta del telefono hanno sentito il sindaco parlargli nella loro lingua madre. Cinese, spagnolo, creolo haitiano, persino yiddish.
La realtà, invece, è molto meno sensazionale. Adams ha utilizzato un programma di intelligenza artificiale per creare chiamate con la sua voce riprodotta in diverse lingue. Un’iniziativa astuta che ha però scatenato numerose critiche. “È profondamente immorale – ha detto Albert Fox Cahn, direttore esecutivo del Surveillance Technology Oversight Project – soprattutto perché viene fatto a spese dei contribuenti. Usare l’intelligenza artificiale per far credere ai newyorkesi di saper parlare lingue che in realtà non conosce è un modus operandi che definirei orwelliano”.
Adams ha presentato la nuova tecnologia durante una conferenza stampa sul piano d’azione per l’intelligenza artificiale della città. “Lo consideriamo uno strumento che può essere utilizzato quando offriamo qualsiasi tipo di servizio – ha spiegato Matthew Fraser, responsabile tecnologico del comune di New York – e arriverà un momento in cui tutti i servizi saranno serviti da un bot”.
Sempre nella stessa conferenza stampa, il sindaco ha puntato sull’impatto emotivo della trovata. “Mi sono emozionato – ha raccontato – quando ho fatto ascoltare la mia voce a una persona che parla mandarino e che ha potuto sentire il sindaco parlare nella sua lingua. La gente ora mi ferma sempre per strada e mi dice: ‘Non sapevo sapessi la mia lingua'”.
L’accusa mossa al sindaco è di ingannare i cittadini facendo credere di conoscere altri idiomi oltre all’inglese (durante le chiamate non viene infatti specificato che quella di Adams è una voce creata con l’intelligenza artificiale) e dando così l’impressione di essere sempre più sensibile alle problematiche comunità etniche presenti nei 5 borough. Una campagna, quella di vicinanza agli stranieri, che a City Hall stanno portando avanti già da un anno, organizzando panel in cui vengono ascoltate le esigenze delle diverse etnie cercando con loro un dialogo costante.
“Mi chiedete se sia eticamente giusto o sbagliato – le parole del sindaco – Io devo gestire una città e devo essere in grado di parlare alle persone in lingue che capiscono… a tutti posso solo dire ni hao (ciao in cinese, ndr)”.
Per la creazione dei suoi messaggi, Adams ha utilizzato una tecnologia già nota ai politici italiani. Un mese fa, in occasione del raduno della Lega di Pontida che ha visto ospite Marine Le Pen, Matteo Salvini ha pubblicato un video inizialmente registrato in italiano, che con l’intelligenza artificiale è stato trasformato in francese.