A Manhattan in luglio non è stata approvata alcuna concessione per costruire nuovi palazzi o nuove unità abitative e nell’intera città di New York il conto sale ad appena 10 nuovi edifici e 279 nuove unità. Secondo il presidente del distretto di Manhattan Mark Levine si tratta di crisi ed ha espresso la necessità di affrontare il problema.
Poiché i dati relativi allo stesso periodo degli anni precedenti mostrano un maggior numero di concessioni Il calo delle approvazioni non è attribuibile alla stagionalità. Le ragioni a causa di questa discesa, e che rendendo più difficile il finanziamento dei progetti multifamiliari, sono quindi essenzialmente due: i tassi di interesse elevati e la scadenza del programma di incentivi fiscali 421a, che forniva agevolazioni fiscali ai costruttori in cambio dell’obbligo di includere nei progetti delle unità a prezzi accessibili, terminato nel giugno 2022.
Qualche sforzo per sostituire o estendere il programma c’è stato, come l’ultimo programma lanciato dal governatore dello Stato di New York Kathy Hochul nel quartiere Gowanus di Brooklyn, sebbene il suo impatto e la sua potenziale espansione sono ancora in fase di determinazione.
Ricordiamo che a fronte della carenza di alloggi sono stati dichiarati obiettivi ambiziosi, come l’housing compact del Gov. Hochul da 800.000 unità e l’obiettivo del sindaco di New York City Eric Adams di aggiungere 500.000 unità abitative alla città entro il 2032. A tal proposito, Levine ha pubblicato un rapporto che identifica 171 siti di sviluppo che potrebbero creare 73.000 unità abitative, tra cui lotti sfitti, stazioni di servizio e garage. Il problema esiste e le parti sanno che va affrontato, ora è il momento di mettere in pratica le parole.
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