Finalmente è tornato! The Cube – come affettuosamente viene chiamato dagli abitanti del quartiere – è stato ricollocato nella sua posizione originale, dopo i restauri resi necessari a causa della prolungata esposizione agli agenti atmosferici.
È situato nel quartiere creativo e artisticamente vivace dell’East Village a Manhattan. Astor Place Cube, la scultura realizzata da Bernardo Rosenthal, ha la forma di un cubo nero, lungo 8 piedi su ciascun lato e montato su di un piedistallo rettangolare. Realizzato in acciaio Cor-Ten pesa circa 1.800 libbre. Ogni suo lato ha diverse intersezioni, alcune sono rientranze altre sporgenze.
Il suo nome, come evidenziato dalla targa in oro affissa sotto la scultura, è Alamo. Pare sia stato attribuito dalla moglie dell’artista, poiché le ricordava, a causa delle dimensioni e della struttura, la Missione di Alamo. Fu installato nel 1967 come parte della “Sculture and The Environment” organizzata dal Dipartimento per gli affari culturali di New York City. The Cube era una delle 25 installazioni artistiche temporanee che dovevano restare per un periodo massimo di sei mesi, ma che attraverso una petizione i residenti sono riusciti a trattenere facendola divenire installazione stabile.
È interessante notare quanto l’opera faccia parte e interagisca con la piazza. Munita di un meccanismo che le permette di girare, se spinta adeguatamente con forza, può appunto ruotare attraverso se stessa. Molti sono i giovani che si cimentano in questa prova di forza e c’è anche chi in uno desueto atto di galanteria si ferma per aiutare una ragazza apparentemente in difficoltà nel sospingerla.
Che questo cubo nero, quasi minaccioso rappresenti, per le attuali generazioni la nuova freccia all’arco di Cupido?