Dopo il successo della prima serata, i ragazzi e le ragazze della Banda “John Lennon” raddoppiano domani alle 19 al teatro “The Suffolk” (118 E Main Str.) di Riverhead, a Long Island. In onore di Giuseppe Verdi, porteranno sul palco “Sempre Verdi”, un racconto avvincente della vita e delle opere del compositore, nato a Roncole di Busseto nel 1813 e divenuto un mito nel mondo.
Lo spettacolo è nato dalla collaborazione fra il direttore della Banda Mirco Besutti e il professore Patrizio Bianchi, ex ministro della Cultura, che parteciperà come voce narrante. “Più di dieci anni fa, quando c’è stato il terremoto a Modena il 31 maggio 2012, – racconta Bianchi – ero assessore alla cultura della regione Emilia Romagna e per me era fondamentale tenere aperte le scuole. Ce l’abbiamo fatta: tutti gli esami si sono tenuti con regolarità sotto le tende. Prima le scuole, poi le fabbriche, i castelli e le chiese. E così è nato il progetto”.

Sono più di cento i giovani di età compresa tra i 13 e i 25 anni, di cui otto con disabilità, che suoneranno sul palco del teatro che all’inaugurazione era stato chiamato “il Radio City Music Hall di Long Island”.
Sotto la Fondazione Scuola di musica Carlo e Guglielmo Andreoli di Mirandola, in provincia di Modena, la Banda “John Lennon”, fondata nel 1998, è un’esperienza unica per il suo impegno nell’abbattere le differenze. Ricorda Bianchi: “È una scuola aperta – perché gli iscritti vengono da tutta Italia -, inclusiva – perché ci sono ragazzi con gravi handicap – e affettuosa – perché si costruiscono legami che durano tutta la vita”. Collaborando con il servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’Ausl di Modena, gli insegnanti vengono continuamente formati per integrare tutti gli alunni disabili.
Non è la prima volta che si allontano da Mirandola e valicano i confini nazionali: Lussemburgo, Giappone, Repubblica Ceca, Finlandia, Spagna, Germania. Questi due concerti – il primo andato in scena venerdì 21 luglio a Prospect Park, Brooklyn – sono solo l’ennesimo successo della Banda. “È la prova che la scuola aperta, inclusiva e affettuosa, su cui sto lavorando è realizzabile e riproducibile in tutto il mondo, Ma non solo: questo progetto è la dimostrazione di quanto bene e pace possano fare la cultura, la musica, la scuola”, conclude Bianchi.