Potrebbe non essere solo smog il fumo che copre i cieli della Grande Mela. Stando alle ultime statistiche, infatti, circa 2,7 milioni di newyorkesi consumerebbero marijuana almeno una volta al mese.
Quello della cannabis – legale e illegale – è “un mercato ampio e consolidato” secondo John Kagia, direttore delle politiche dell’Ufficio statale per la gestione della cannabis, che ha illustrato i dati durante una conferenza ad Harlem.
Nel 2021, New York ha deciso di legalizzare la marijuana per uso ricreativo – un processo inaugurato dall’allora governatore Andrew Cuomo e arrivato a compimento con Kathy Hochul. Finora sono stati tuttavia aperti solo 20 negozi autorizzati, con altri quaranta in fase di sviluppo. Ciò significa che gran parte del prodotto che circola nei cinque boroughs proviene da distributori illegali, che negli ultimi mesi sono proliferati come funghi con circa 1.500 punti vendita (smoke shops).
Per contrastare il fenomeno, le autorità hanno inasprito le multe – tra i 10.000 e i 20.000 dollari al giorno – per i rivenditori senza licenza. “Voglio inviare un messaggio forte e chiaro in tutto lo Stato: se state operando illegalmente, sarete scoperti e fermati”, ha minacciato la governatrice Hochul, che assieme al procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg vuole utilizzare il pugno duro contro gli smoke shop illegali.
Per quanto riguarda le vendite legali, queste ammonterebbero alla ragguardevole cifra di 33 milioni di dollari: non solo marijuana, ma anche caramelle, brownie, biscotti, caramelle, capsule, compresse dissolvibili e altro ancora. Mercoledì le autorità cittadine hanno inoltre dato il via libera alla vendita di fiori, orsetti gommosi e altri prodotti consumabili durante le mostre temporanee di marijuana.