A New York si cammina fra i grattacieli, si corre a Central Park, si fa tardi nei pub, si va a teatro, ai concerti, si fanno le cose più audaci e nuove, ma non si riesce ad essere felici. Ce lo dice lo studio di WalletHub (sito di servizi finanziari), che pone la Grande Mela al 57° posto su 182 città americane prese in esame.
Sulla base di precisi indicatori, tra cui il tasso di crescita del reddito e il tempo libero, il gradino più alto spetta alla città di Fremont, in California, mentre Detroit, in Michigan, si è classificata ultima, al 182esimo posto della lista. New York è stata superata anche dal vicino New Jersey, che è riuscito a piazzare al 32esimo posto Jersey City; la parte del leone spetta pero’ alla California.
Per determinare le città più felici d’America, WalletHub ha confrontato le città più grandi, in base a tre dimensioni chiave: benessere emotivo e fisico; reddito e occupazione; comunità e ambiente. Fattori stravolti dalla pandemia e che ora vengono rimodulati secondo le diverse priorità.
Ovviamente, tutto dipende da come si vuol vedere il bicchiere. È mezzo pieno se si pensa che New York è al primo posto in termini di benessere emotivo – fisico, ambiente di lavoro, e terzo in termini di comunità e ambiente. E ancora: positive le voci legate alle percentuali di divorzio (basse), all’occupazione, e ai brevi tempi di percorrenza. Indicatori che presi singolarmente risultano e sono positivi ma non consentono a NY, in una valutazione complessiva, di ottenere posizioni più vicine al podio.
In fondo alla lista sono finiti anche Montgomery, Alabama; Cleveland, Ohio; Shreveport, Luisiana; e Huntington, Virginia Occidentale.