Tanto bello quanto goffo, il pavone è un uccello davvero particolare, con la sua coda dai colori sgargianti. Il suo habitat preferito sono i boschi aperti ricchi di radure e arbusti vicino a specchi d’acqua, eppure un trio di questi amatissimi pennuti – Jim, Phil e Harry- per più di due decenni ha vissuto nei 13 acri della Cattedrale di St. John the Divine, ad Amsterdam Avenue, Manhattan. La cattedrale episcopale da sempre celebra il regno animale con una Messa Gaia dedicata alla Terra in occasione della festa di San Francesco, a Ottobre. La Messa, con un coro di centinaia di voci e danze, si conclude con la processione degli animali piccoli e grandi nella navata centrale della cattedrale.
Nati nel 2002 e donati dagli studenti della Cathedral School, Jim, Phil e Harry hanno portato alla giungla urbana un senso di selvaticità, divertendo i newyorkesi con il loro portamento elegante, il piumaggio vibrante, i richiami strombazzanti e trascinando a volte gli zaini degli studenti incustoditi alla ricerca di delizie come patatine o noccioline. Tuttavia, anche i tre stanno invecchiando, hanno brillantemente superato l’aspettativa di vita media, ma richiedono sempre più attenzioni e cure specializzate. Per garantire che vivano una vecchiaia sana e felice, alla fine del mese sono stati trasferiti presso l’Animal Nation, una struttura senza scopo di lucro gestita al 100% da volontari per il recupero e l’adozione di animali selvatici, da fattoria e domestici, a South Salem, New York.
“Riparo e cibo non erano più sufficienti – spiega il reverendo Patrick Malloy – è stata una decisione difficile ma vogliamo che siano felici”. Jim, Harry e Phil, che portano il nome di due decani e di un ex direttore della Scuola della cattedrale, sono sempre stati accuditi con grande attenzione dai responsabili della Cattedrale al punto che nel 2017 hanno indetto un concorso per una casetta che rispondesse alle loro esigenze e all’aspetto gotico della cattedrale, vinto da Ryan Lewandowski e Paul Scrugha. “Vedere la gabbia vuota è triste, ma non era più sicura. Jim St. John ha avuto un infortunio alla zampa che ha richiesto mesi di recupero mentre Harry St. John, dal carattere più autoritario, è stato ricoverato per un intervento ad un tendine e dovrà portare un tutore su misura”, spiega il reverendo Malloy, “non siamo preparati per tutto questo”.

Negli anni ognuno ha sviluppato la propria personalità per adattarsi alla vita cittadina ma a certe condizioni: non amano essere toccati, solo osservati, sono golosi di mandorle e cavolo, e sono dei vivaci camminatori – quando erano giovani, si spingevano fino a Morningside Park. “Quelli sì che erano tempi! Senza preoccuparsi del mondo”, dice nostalgico il decano Malloy. “Stiamo valutando – aggiunge- la possibilità di ospitare nuovi uccelli galliformi, ma non è sicuro a causa dei falchi predatori”.
Nella tradizione cristiana, fin dal medioevo, l’inconfondibile figura del pavone è stata accostata spesso alla vita eterna. Secondo un’altra interpretazione gli occhi sulla coda evocherebbero il cielo stellato, quindi il luogo che accoglierebbe il defunto. Inoltre la credenza secondo la quale il pavone perderebbe le sue penne in autunno per rinnovarle in primavera gli ha permesso di inserirsi bene all’interno della rappresentazione cristologica della rinascita spirituale.
I tre pennuti faranno sempre parte della storia della cattedrale. “Jim, Harry e Phil, si sono ritagliati uno spazio sorprendente nel cuore di molti e la separazione è dolorosamente serena” ha concluso il reverendo Malloy.