Filippo Bernardini, ex dipendente italiano del colosso editoriale Simon & Schuster, ha ammesso venerdì davanti al tribunale federale di Manhattan di aver rubato più di 1.000 manoscritti inediti a scrittori come Margaret Atwood e l’attore Ethan Hawke.
Il 30enne (oggi residente a Londra) si è dichiarato colpevole di frode telematica nell’udienza presieduta dalla giudice Sarah Netburn. Al termine della prossima sentenza, prevista per il 5 aprile, a Bernardini potrebbe essere perciò comminata una sentenza da uno a quattro anni di carcere – secondo quanto riferito dalla sua avvocata Hannah McCrea.
Operativo tra l’agosto 2016 e il gennaio 2022 (quando è scattato il blitz dell’FBI), Bernardini procedeva in modo schematico: trovata la vittima, la contattava via e-mail con messaggi in cui fingeva di essere una personalità di spicco dell’industria editoriale attraverso indirizzi falsi.
Un esempio? Spacciandosi per la Penguin Random House, altra casa editrice di prestigio, utilizzava il dominio “penguinrandornhouse.com” invece di “penguinrandomhouse.com”, mettendo “rn” al posto di “m”.

Bernardini si è mosso così con oltre 160 domini Internet, prendendo di mira, tra l’altro, una società di scouting letterario con sede a New York. Ha creato finte pagine di accesso che hanno spinto le vittime a inserire i loro nomi utente e password, dandogli così ampio accesso al database della società.
Come riassunto, dal procuratore di Manhattan Damian Williams, “Filippo Bernardini ha usato le sue conoscenze interne all’industria editoriale per creare uno schema criminale che ha rubato opere preziose agli autori e ha minacciato l’industria editoriale”. Simon & Schuster non è stata invece accusata di alcun illecito.