Due uomini di New York sono stati arrestati con l’accusa di aver hackerato, insieme ad alcuni complici russi, il sistema di dispacciamento (dispatcher) dei taxi dell’aeroporto internazionale John F. Kennedy, con l’obiettivo di far pagare ai conducenti un “extra” per saltare la fila.
Ad annunciarlo martedì sono stati gli inquirenti del distretto meridionale di New York. I due arrestati si chiamano Daniel Abayev e Peter Leyman, hanno entrambi 48 anni e sono residenti nel Queens. Sul loro capo pendono ora due capi d’accusa per cospirazione finalizzata a effettuare violazioni informatiche.
Gli inquirenti sostengono che a partire dal 2019 i due abbiano collaborato con alcuni hacker russi per violare il sistema di attesa dei taxi del JFK: i criminali avrebbero dapprima installato un malware sui computer collegati, rubando tablet e penetrando attraverso il Wi-Fi. Poi, dopo aver ottenuto l’accesso al sistema, Abayev e Leyman avrebbero iniziato a far pagare ai tassisti 10 dollari per saltare la fila ed essere in “prima fila” – una cifra che in molti hanno deciso di pagare, dato che spesso i tassisti aspettano fino a diverse ore fermi ai terminal del principale aeroporto newyorkese, il che influisce significativamente sui loro guadagni quotidiani.
Abayev e Leyman, secondo l’accusa, erano in grado di gestire fino a 1.000 corse al giorno per tutta la durata dell’intrusione informatica, durata per circa un anno dal novembre 2019 al novembre 2020.
“Per anni, l’hacking degli imputati ha impedito ai tassisti onesti di ritirare le corse al JFK nell’ordine in cui erano arrivate”, ha dichiarato il procuratore Williams.
I sospettati compariranno davanti al giudice Gabriel Gorenstein martedì prossimo, e in caso di condanna rischiano fino a 10 anni di carcere.