Alle prese con una doppia crisi sociale – abitativa e dei senzatetto -, il sindaco di New York Eric Adams ha annunciato lunedì una serie di riforme per aiutare le persone a basso reddito a trovare dimore permanenti in tutta la città, compresi i quartieri più prestigiosi che sinora hanno negato accoglienza agli indigenti.
Nelle intenzioni delle autorità, precisa City Hall, non c’è una guerra campale contro tutti i broker e i proprietari immobiliari, bensì una più circostanziata volontà di dare un giro di vite ai proprietari che dichiarano di non voler accettare persone con vouchers abitativi e altre forme di sussidi statali.
“Non si dovrebbe negare il diritto all’alloggio perché si riceve assistenza dalla città”, ha detto il sindaco. “La Commissione per i diritti umani farà dei test. Ci assicureremo che i broker, i proprietari e altri soggetti che non accettano i voucher siano ritenuti responsabili”.
Al contempo, il primo cittadino ha annunciato una serie di riforme per rendere più agevole la concessione di vouchers abitativi ai senzatetto: tra le misure approvate c’è la riduzione delle ore settimanali di lavoro da svolgere per essere ammessi al programma dei voucher (da 30 a 14 ore), la copertura del costo delle spese per la richiesta di un appartamento, l’espansione dell’ammissibilità ai vouchers per gli adulti single, e un programma pilota per incentivare i proprietari nei quartieri centrali ad affittare ai più poveri.
La Coalition for the Homeless e la Legal Aid Society hanno definito il piano del sindaco un “buon primo passo”, mentre Adams ha promesso altre misure nelle prossime settimane per creare alloggi a prezzi accessibili.