Un detenuto di 28 anni si è tolto la vita sabato nel carcere di Rikers Island, portando il tragico bilancio delle vittime morte nel principale centro di detenzione newyorkese a 17 solo dall’inizio dell’anno.
Il nome del deceduto è Erick Tavira, che secondo le autorità carcerarie si sarebbe suicidato intorno alle 2:15 della notte tra venerdì e sabato. Sul suo corpo è stata già disposta un’autopsia per accertare le cause effettive della morte, mentre sia il Dipartimento investigativo locale sia il Procuratore generale dello Stato di New York hanno avviato un’indagine.
Ex senzatetto, Tavira era rinchiuso a Rikers Island dal 15 giugno 2021, dopo essere stato arrestato per l’aggressione e lo strangolamento di un 14enne tra Fort Washington Avenue e West 175th Street a Washington Heights.
Si tratta, come detto, della 17esima persona che ha perso la vita quest’anno nel carcere newyorkese ubicato tra Queens e Bronx, contando sia i morti per malattia sia per lesioni o suicidio mentre erano sotto la sorveglianza del Dipartimento di Correzione. Nonostante l’anno non si sia ancora concluso, il numero di decessi è superiore al totale complessivo dell’anno scorso, quando i morti erano stati 16.
Il suicidio di Tavira ha intanto riacceso il dibattito sulle condizioni delle carceri newyorkesi, e in particolare di Rikers Island, dove recentemente i detenuti hanno lamentato mancanze igieniche (in alcune foto recenti si notano pozze di acqua di color marrone nei corridoi).
Prima di Tavira, l’ultima persona ad aver perso la vita era stata il 48enne Gregory Acevedo, morto mentre cercava di scavalcare una recinzione. Ferito dal filo spinato, l’uomo si era poi lanciato per circa 15 metri dal tetto della struttura lo scorso 20 settembre.