Halloween è quasi arrivato, tutto ciò che è spaventoso bussa alle porte e le familiari zucche arancioni leggermente increspate vengono trasformate in jack-o’-lanterns.
Oggetto simbolo della notte del 31 ottobre, questo frutto viene svuotato della sua polpa coriacea e reso somigliante a un volto con occhi e bocca illuminati dall’interno, guarnisce ambienti e vetrine, impreziosisce tavole imbandite e porge il benvenuto agli ospiti delle feste o ai bambini a passeggio di casa in casa.
A New York intagliare le zucche è una forma d’arte, una tradizione che deriva dall’Irlanda, dove durante lo Samhain (festa di capodanno celtica, celebrata fra il 31 ottobre e il 1° novembre, che segna la fine dei raccolti e l’inizio della stagione fredda) venivano incise le rape e altri ortaggi per formare facce terrificanti con cui cacciare gli spiriti ritenuti malvagi. Il rituale proviene anche da un aspetto pratico: “Le lanterne in metallo erano piuttosto costose, così le persone svuotavano i tuberi e nel corso del tempo hanno iniziato a intagliare volti e motivi vari per permettere alla luce di filtrare attraverso i fori senza spegnere i carboni”, spiega Nathan Mannion, curatore esperto del Museo dell’emigrazione irlandese (EPIC The Irish Emigration Museum) di Dublino.
Nel corso dei secoli, riti pagani, stravaganti racconti popolari e fenomeni naturali si sono intrecciati per dare vita a un’affascinante storia che è in parte vera, in parte finzione, ma paurosamente divertente. Quando negli anni ’30 ha iniziato a diffondersi l’energia elettrica in tutta l’Irlanda, molte storie hanno perso la loro forza evocativa, ma a quel punto la tradizione legata alle lanterne intagliate negli ortaggi aveva già messo radici nel Nuovo Mondo e le cucurbitacee hanno cominciato a essere utilizzate molto più che come semplici decorazioni, simboleggiando un vero e proprio accogliente senso di appartenenza. Basti pensare che i bambini newyorkesi ad Halloween non bussano alla porta di una casa se non ha una lanterna a forma di zucca e questo serve a rinsaldare la comunità, a proiettare valori positivi e favorire il buon vicinato.
È uno dei motivi per cui nonostante, quest’anno, la stagione del terrore ha portato prezzi spaventosi -secondo gli ultimi dati stimati dal Dipartimento dell’Agricoltura, le zucche, nell’area di New York a causa dell’inflazione, costano i media 5 dollari- le famiglie non rinunciano all’acquisto del frutto e cercano soluzioni vincenti per non farlo deperire in fretta. “La cosa che prolunga in modo affidabile la vita della zucca è tenerla al freddo”, ci spiega Marc Evan, il famoso maestro di intaglio delle zucche e cofondatore di Maniac Pumpkin Carvers, di Brooklyn, New York, quando lo abbiamo raggiunto nel suo laboratorio verde e croccante per capire questa nobile arte millenaria e farci raccontare come si sceglie e scolpisce una zucca perfetta in attesa della notte più paurosa dell’anno.

Mr Marc, come nasce questa sua passione?
“Dai tempi del liceo, passavano settimane intere a trasformare i locali della Parsons School of Design (dove ho studiato) in una serie di terrificanti case infestate, con l’incoraggiamento delle insegnanti e con il tempo la passione si è trasformata in un mestiere. Le prime sculture di zucca sono nate in un seminterrato, mi sono innamorato di questo frutto e ho fondato uno studio professionale di intagliatori”.
Che realizza delle vere e proprie opere d’arte apparse in molti film ed esposte al Museum of Modern Art, al Whitney Museum e allo Yankee Stadium; vincitori di Halloween Wars, di Food Network, e ammirati in tutto il mondo per le vostre abilità. Partiamo dalle basi: come si intaglia una zucca?
“Intagliare le zucche non è facile come sembra. Ogni fase del processo richiede precisone e attenzione (soprattutto svuotare la polpa interna filacciosa e scolpire). Per una tradizionale Jack-o’-Lantern disegnare su carta la sagoma senz’altro riduce il rischio di commettere errori e mai incurvare la lama mentre si sega. La buccia della zucca è una sostanza prodigiosa che permette alla luce di filtrare in modo unico, non ha eguali e più si assottiglia la polpa più traspare la luminosità (un foro in cima garantisce la ventilazione per il fumo della candela, anche se le luci al LED sono più sicure e convenienti). La sorprendo: errore comune è recidere la calotta superiore per usarla a mo’ di capello, basta fare un buco sul fondo o sul lato posteriore e rimane compatta. Inoltre lavarla con acqua e sapone aiuta a rimuovere i residui di terra, alcuni batteri, lieviti o contaminanti presenti nell’aria che si trovano facilmente sulla superficie e non vedono l’ora di intralciare l’intaglio e annidarsi. Un’altra indicazione è andare poco in profondità, certo dipende da quanto è intricato il disegno che si riproduce”.

Sono molto utili questi suoi suggerimenti, e mentre l’ascolto penso alla sua bellissima reinterpretazione su zucca, del dipinto”Nudo blu”, di Henri Matisse (1907), che fu esposta al MoMa. Riprodurre capolavori iconici dell’arte moderna è sicuramente un lavoro diverso rispetto all’intaglio di una classica Jack-o’-Lantern. Quanto sono impegnativi i passaggi di esecuzione?
“Molto. Per riprodurre fedelmente un capolavoro occorrono anni di allenamento affinché si possa sviluppare una buona coordinazione occhio-mano. Le fasi dell’intaglio, in questi casi, sono meno importanti rispetto l’enorme quantità di tempo dedicata ad esercitare le capacità di osservazione, e studiare l’immagine da scolpire è la priorità, poi si passa alla fase di lavoro che pressapoco coincide per tutte le zucche. È un processo lento e laborioso, ma anche molto divertente e meditativo”.
In che senso meditativo?
“Be’, se ci pensa è molto zen intagliare una zucca sapendo che la sua esistenza durerà meno della metà del tempo impiegato per realizzarla”.
Che valore attribuisce come artigiano a queste opere d’arte?
“Mi piace reinterpretare capolavori d’arte senza tempo con un mezzo effimero come la zucca, è una contraddizione estremamente affascinante”.

Non è facile essere una zucca: per una notte è mostruosamente splendida e il giorno dopo si riduce a un frutto che marcisce sulla strada. Qual è l’aspettativa di vita e cosa suggerisce per farla durare più a lungo?
“Le zucche sono altamente deperibili. Spesso si dimentica che sono frutti e danno il meglio di sé -una volta aperti- solo per pochi giorni (se una scultura vive per una settimana mi ritengo soddisfatto). Tuttavia, esistono alcuni modi per prolungare la vita di una zucca intagliata che non comportano l’uso di prodotti chimici aggressivi: refrigerarla quando non è esposta (non il congelamento che è un male poiché le zucche sono fatte per lo più di acqua, quindi una volta congelate le pareti cellulari possono rompersi e perdere la loro struttura) o farle un bagno con un cucchiaio di candeggina per ringiovanirla e impedire la crescita delle muffe. Inoltre la parete interna deve essere completamente priva della polpa, cosicché l’umidità non ha canali o avvallamenti in cui accumularsi. Il modo più semplice ed efficace per mantenere la zucca è scegliere un luogo relativamente asciutto e ombreggiato prima che venga intagliata, ama la brezza autunnale e non il caldo delle case. È da tenere presente che nonostante gli accorgimenti a volte marcisce lo stesso in tre giorni, si possono sempre intagliarne di nuove, ma resto dell’idea che alcune delle cose migliori della vita non durano per sempre”.
Sono invitanti per i piccoli predatori?
“Gli animali selvatici sono ghiotti delle zucche (gli scoiattoli ne vanno matti), ma non mostrano interesse e tendono a lasciarle in pace finché sono intere. Una volta intagliate consiglio di riporle soprattutto la notte in ambienti interni, mi contraddico, ma è una lotta contro Madre Natura su più fronti e inoltre gli scoiattoli non si lasciano spaventare facilmente da jack-o’-lantern”.

Nonostante i rincari (il prezzo per libbra, nello Stato di New York, è di 1,38 dollari, il che significa che una zucca da 14 libbre costa agli acquirenti 20 dollari) si registra, in queste settimane, la solita corsa all’acquisto. Come si sceglie la zucca perfetta?
“Le zucche in condizioni di freschezza ottimale mostrano segni rivelatori, a cominciare dal gambo: deve essere saldamente attaccato e verde. È la sua ancora di salvezza poiché continua a nutrirla dopo raccolta (quelle invecchiate invece sono facilmente riconoscibili dai gambi secchi e fragili che tendono a cadere). Raccomando sempre di prendere la zucca dalla base, mai dal gambo, non è un manico capace di sostenere il peso del frutto che cresce a terra. Inoltre deve essere liscia e senza ammaccature o buchi- sono segnali di deterioramento”.
Quante zucche intagliate in questo periodo?
“Perdiamo il conto”.
È un frutto generalmente disponibile da metà settembre a fine novembre, a seconda della stagione. Gli altri mesi dell’anno come li impegna?
“Amo la deperibilità delle zucche che ricorda la bellezza della caducità e del ciclo delle stagioni. Terminato l’autunno sono indaffarato nelle attività artistiche e nel muralismo, ma sempre in attesa che arrivi di nuovo la festa più macabra dell’anno”.
Se le dico: la notte di Halloween. Cosa risponde?
“Dolcetto o scherzetto?”, e si torna bambini”.
